Cultura e Spettacoli

Dylan & Cash, quel triennio vissuto al ritmo delle session

Fra il 1967 e il '69 il periodo country di Bob fu scandito dalle collaborazioni con Johnny. Un cofanetto con inediti

Dylan & Cash, quel triennio vissuto al ritmo delle session

Le infinite Bootleg Series di Bob Dylan continuano a regalare sorprese ed emozioni. È in uscita il volume 15 della serie, dal titolo Travelin Thru - 1967-1969 che raccoglie il periodo country di Dylan e le sue sessions insieme al grande Johnny Cash.

Il 1967 segnò una notevole svolta nella carriera del cantautore. Veniva da capolavori come Bringing It All Back Home, Highway 61 Revisited e Blonde On Blonde. In mezzo (nel 1966), l'incidente motociclistico che lo mise fuorigioco per molto tempo. Quando tornò aveva cambiato anche orizzonti musicali... Blonde On Blonde era nato con l'aiuto di una folk band e ora, per il nuovo disco, optò per un trio e chiamò solo Charlie McCoy al basso e Kenny Buttrey alla batteria per registrare John Wesley Harding. Nelle note di copertina del cofanetto, Colin Escott scrive: «Parlando con il giornalista Matt Damsker dei suoni di John Wesley Harding Dylan aveva detto: Non sapevo come registrare nello stesso modo in cui facevano tutti gli altri e non volevo nemmeno farlo, non pensavo fosse necessaria tutta quella produzione. Quello che sto cercando di fare ora è non usare troppe parole. Voglio che non ci sia alcuna frase in cui poter infilare una parola in più. Non ci deve essere alcuno spazio bianco».

Su questo principio nacquero tre dischi - definiti country - come John Wesley Harding, Nashville Skyline e Self Portrait. Dylan, dopo la svolta elettrica, tornò ad essere affascinato dalla musica popolare acustica e si mise a dragare le radici. Da qui l'incontro con il «fuorilegge» Johnny Cash, che viveva uno dei suoi periodi di massimo splendore e conduceva in televisione il Johnny Cash Show, vetrina di intrattenimento con le star del mondo della musica. Nel febbraio del 1969 Dylan e Cash si chiusero in uno studio di registrazione di Nashville e proprio lì si confrontarono e cominciarono a capirsi, e soprattutto i dischi 2 e 3 del cofanetto sono succulenti per i fan perché contengono tutte le sessions con Cash e quelle - poco note - con il re del banjo bluegrass Earl Scruggs. C'è il duetto ufficiale con Johnny Cash (che scrisse anche le note dell'album) Girl From the North Copuntry e ci sono anche tutte le sessions che i due tennero insieme. Qui troviamo un inedito reciproco omaggio tra i due artisti che interpretano insieme Don't Think Twice It's Alright e Understand Your Man. Poi Dylan parteciperà allo show televisivo di Cash (qui c'è la performance), prima apparizione del vivo di Bob dopo cinque anni con brani come Wanted Man, uno dei classici brani «outlaw» di Cash (che canterà una settimana dopo nel carcere di San Quentin, dove nacque il celebre album dal vivo) e Ring of Fire (scritta per il matrimonio con June Carter) e inciderà (anch'essi inediti) brani con Cash (e di Cash) come Folsom Prison Blues.

Tra inediti, versioni alternative mai ascoltate e «outtakes» ci sono una cinquantina di brani mai sentiti. Tantissimi con Johnny Cash e una band che comprende anche il pioniere del r'n'r Carl Perkins e il mago della chitarra country Norman Blake. «Cash non è un uomo comune - disse Dylan - e la sua musica ha quel ritmo chick-a-boom che non ho mai sentito da nessun'altra parte». «Scrive e canta cose che vanno al cuore della gente - rispose Cash - e sa come mantenere alta la tensione emotiva; è un vero menestrello».

Il terzo disco poi comprende forse la chicca più ghiotta: le sessions con il maestro del banjo bluegrass Earls Scruggs e la sua famiglia di musicisti e un documentario del 1971 intitolato Earl Scruggs His Family and Friends per scavare alle fonti della musica popolare bianca.

Tanta carne al fuoco per i dylaniani e non solo.

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