Cultura e Spettacoli

E ora le "Baby" sono ancora più ribelli

Sul set della seconda stagione della fiction dedicata alle ragazze «squillo»

E ora le "Baby" sono ancora più ribelli

Paolo Scotti

L'insegnante di ginnastica Claudia Pandolfi li incita. Ma piuttosto che negli esercizi, Brando (Mirko Trovato) e Niccolò (Lorenzo Zurzolo) s'impegnano in pepati pettegolezzi. Finché il secondo confessa. Si: sono stato a letto con la professoressa. Questo il colpo di scena che giorni fa la troupe di Baby 2 seconda stagione del titolo Netflix, pronto per l'autunno - ha girato nello stadio della Farnesina a Roma. Un nuovo scandalo, insomma, per la serie che, lanciata sulla scia per il clamore delle «baby squillo» dei Parioli, è stata seguita da più di 10 milioni di persone. «Anche se poi lo scandalo si è rivelato un boomerang considera il regista (con Letizia Lamartire) Andrea De Sica -. All'inizio ha fatto il nostro gioco; inutile negarlo. Poi però tutti volevano vedere chissà che cosa. E non c'era nulla da vedere». Il che non toglie che ancora sul trasgressivo punti, e con più insistenza anzi, la nuova serie: «Il pericoloso viaggio intrapreso dalle protagoniste minorenni prosegue sempre più rischioso rivela infatti la sceneggiatrice Eleonora Trucchi del Grams (team di sceneggiatori tra i 22 e i 30 anni, cosiddetti dai grammi che misurano il peso di un'idea)- perché la loro esplorazione le allontana sempre più dalle famiglie». «Ma io voglio evitare l'aspetto scandalistico precisa Andrea De Sica (figlio e nipote d'arte: suo padre il musicista Manuel, nonno il grande Vittorio) - anche se Baby 2 è certo più forte del numero uno. Allora il giorno era separato dalla notte. Ora la notte entra fin nella scuola. E coinvolge anche i maschi». Il fatto che il successo di Baby sia stato soprattutto giovane, invece di inquietare gli autori li entusiasma: «Ne siamo soddisfatti perché molti ragazzi ci hanno scritto di riconoscersi - rivela il produttore della Fabula Pictures, Nicola De Angelis - Baby parla infatti senza mediazioni alla generazione che rappresenta». «Volevamo raccontare la vita segreta degli adolescenti di oggi aggiunge la Trucchi -. Di quelli che non hanno paura di sbagliare, ma che anzi decidono di farlo». Ma davvero gli adolescenti d'oggi sono così poco sani come li raccontate voi? «Beh, noi abbiamo accentuato la distanza che li divide dai genitori: questi non li capiscono perché i figli vivono in un mondo già adulto, mentre i genitori vorrebbero vivere ancora da ragazzi». «La realtà taglia corto il regista - è anche peggiore». La stessa protagonista Porcaroli nella realtà ha sfiorato una vera baby squillo: «Avrà avuto sedici anni. Non sapevo nulla di lei, ma incrociandola avvertivo un'inquietudine». Chi invece non ha gradito affatto Baby sono stati alcuni abitanti dei Parioli: «Abbiamo avuto problemi riconosce De Sica -. Ci sono state proteste condominiali. Forse qualcuno si è sentito coinvolto». Del resto, pur essendo quella una realtà molto romana sintetizza un altro autore, Giacomo Mazzariol - i Parioli li trovi in qualsiasi città. Non è la privazione materiale, ad affliggerli. Ma quella affettiva. Così per noi Parioli vuol dire apparenza. Pregiudizio.

Mancanza di senso del limite».

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