Cultura e Spettacoli

Ecco il bunker segreto di Winston Churchill

Era una fermata abbandonata della metropolitana, ora riapre per i turisti

Ecco il bunker segreto di Winston Churchill

Down Street è una tranquilla via del lussuoso quartiere di Mayfair a Londra. Non proprio un posto in cui si abbia l'impressione di trovarsi in uno dei punti caldi della storia contemporanea. I 180 gradini che portano alla vecchia fermata della metropolitana non sono molto visibili. Del resto la fermata inaugurata nel 1907 e chiusa nel 1932 non fu mai particolarmente utilizzata, rivelandosi sin da subito anti economica per la Great Northern, Piccadilly and Brompton Railway. Gli abitanti della zona erano ricchi e preferivano altri mezzi di trasporto. Ma è stata proprio questa inutilità a proiettare la stazione al centro della rete di comando e controllo di un'Inghilterra che rischiava di essere travolta dai nazisti. Nel 1940 la stazione era profonda, solida, isolata e dimenticata da tutti. Perfetta per trasformarsi in un bunker per vip. Anzi nel bunker dell'uomo che era l'anima della resistenza, il primo ministro Winston Churchill. E davvero si trattò di una scelta azzeccata. Vennero murati gli accessi alle banchine, le discenderie furono convertite in uffici, sale briefing, dormitori. Il rinforzo strutturale fu affidato al London Passenger Transport Board, l'implementazione delle apparecchiature per l'energia elettrica e le comunicazioni alla London, Midland and Scottish Railway. Vennero anche installati un ascensore per due persone, e una centrale telefonica.

Tra il 7 settembre del 1940 e il maggio del 1941 l'Inghilterra subì il più devastante attacco da parte della Germania nazista: tonnellate di bombe furono scaricate su Londra e altre sedici città in quello che è passato alla storia come «The Blitz». Il piano di Hitler era fiaccare la resistenza colpendo in maniera devastante i centri abitati. Fu uno sbaglio, nato dalla sottovalutazione del popolo inglese e di Churchill. Nei momenti più bui di quei 267 giorni di bombardamento il Primo ministro trovò rifugio proprio nei tunnel della stazione dismessa della metropolitana di Down Street (da lui soprannominata «the Barn», il granaio) che era stata trasformata in un centro di comando che poteva accogliere fino a 40 persone e in cui si tenevano le riunioni del Consiglio di guerra. Un bel pezzo della strategia che ha portato l'Inghilterra alla vittoria nella Seconda guerra mondiale è stata pensata sotto questa stradina a poca distanza da Hyde Park e Piccadilly. Anche il coordinamento dei fondamentali trasporti ferroviari era stato trasferito lì.

La stazione ora riapre sotto l'egida del Museo dei Trasporti londinesi come parte degli itinerari della «Londra nascosta». E i turisti potranno scendere i 180 gradini che portano al rifugio di Churchill. Si incontrano vecchie porte blindate e anti fiamma, corridoi usurati dal tempo. Degli arredi d'epoca non è rimasto nulla, anche perché negli anni con sano pragmatismo gli ambienti sono stati riutilizzati: precisamente per accogliere gli immigrati dai Caraibi sul finire degli anni '40. Però non è difficile immaginarsi Churchill al lavoro là sotto. Magari sorridente per le bombe. Fu tra i primi a intuire che colpendo le città in grandi stormi i tedeschi avrebbero in pratica consegnato i loro bombardieri ai caccia della Raf. Se avessero continuato a colpire gli aeroporti invece..

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