Cultura e Spettacoli

Il film del weekend: "Capitan Mutanda"

Un cartoon dall'umorismo elementare e dal ritmo incalzante che, parodiando i film dei supereroi, inneggia al potere dell'immaginazione, della risata e dell'amicizia

 Il film del weekend: "Capitan Mutanda"

Il nuovo film della DreamWorks Animation, "Capitan Mutanda", prende vita dall'omonima serie di libri per ragazzi partorita dalla fantasia di Day Pilkey, un successo mondiale da 70 milioni di copie vendute. Il cartoon confezionato da David Soren, già regista di Turbo, è un film per famiglie che ha un occhio di riguardo per i bambini più piccoli, pieno com'è di gag dalla comicità un po' infantile. Protagonisti sono George e Harold, due piccole pesti che frequentano la quarta elementare. Amici da sempre, trascorrono i pomeriggi in una casa sull'albero ideando e disegnando fumetti. A scuola, invece, organizzano scherzi che guadagnano loro i rimproveri del preside dell'istituto, il Signor Grugno, un individuo scontroso e irascibile. Un giorno, quando all'orizzonte si profila la punizione suprema di venir messi in classi separate, Harold e George reagiscono ipnotizzando il preside e trasformandolo per errore proprio in Capitan Mutanda, il supereroe protagonista del fumetto da loro inventato.

I libri da cui è tratto il film sono stati banditi da alcune scuole americane perché ritenuti un piccolo inno al teppismo, alla luce del fatto che i protagonisti non si pentono mai delle piccole scorribande di cui sono artefici. In realtà "Capitan Mutanda", pur avendo uno sguardo irriverente e piacevolmente anarchico nei confronti dell'autorità costituita, porge piccoli input educativi da non sottovalutare: celebra l'amicizia, incita ad abbandonarsi alla fantasia, anche quando malvista perché eccessivamente colorata, rammenta quanto all'origine di cuori aridi ci siano solitudine e bullismo, infine sostiene il potere curativo della risata. Questi contenuti affiorano in maniera lieve in mezzo ad una moltitudine di stimoli audiovisivi.
Il film amalgama stili e tecniche diverse, conservando alcune peculiarità dei libri come il Flip-o-Rama (pagine che si animano se sfogliate velocemente). Anche se si tratta di un titolo secondario dell'universo Dreamworks, prodotto a un costo minore, 38 milioni di dollari, rispetto a quelli di punta della casa di produzione, dal punto di vista tecnico il risultato è oltremodo soddisfacente.

Per novanta minuti il ritmo è sostenuto e si assiste a un coloratissimo miscuglio di comicità verbale e fisica volta a parodiare i supereroi di stampo Marvel. Al centro della scena, infatti, c'è un protagonista sovrappeso, calvo e goffo che indossa mutandoni bianchi e ha una tenda di poliestere rossa come mantello. E' un supereroe senza qualità ma che riserva simpatiche sorprese e dovrà vedersela contro il Professor Pannolino, uno scienziato pazzo e malvagio che detesta l'ilarità che scaturisce dal proprio nome e desidera cancellare dal cervello la zona deputata alla risata. Insomma, uno scontro tra chi agisce in preda alla totale spensieratezza e chi invece non conosce autoironia. Tra gag e situazioni paradossali, i bambini sotto i dieci anni d'età troveranno un intrattenimento creato su misura per loro, ma anche gli adulti al seguito non si annoieranno.

Peccato soltanto che, dopo tanto divertimento, l'atto finale del film sia un lungo agglomerato d'azione talmente caotica da far scemare l'interesse.

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