Cultura e Spettacoli

Il film del weekend "Captain America: Civil War"

Un cine-comic convincente, costruito su misura per i fan del genere: un'avventura corale che dosa sapientemente action e interrogativi morali

Il film del weekend  "Captain America: Civil War"

Il nuovo film della Marvel è uscito da qualche giorno in circa novecento sale e, dopo aver registrato numeri da record ai botteghini d'oltreoceano, promette di incassare moltissimo anche da noi. Non è solo un cine-comic attesissimo da tutti i fan del genere ma il più acclamato degli ultimi anni dalla critica statunitense. Si tratta di un'opera in cui nulla è casuale e tutto fila liscio, nonostante stiamo parlando di una struttura monumentale e infintamente particolareggiata. Che si amino o no le pellicole di supereroi, è oggettivo constatare che i mezzi messi a disposizione dal budget quasi illimitato siano stati impiegati a regola d'arte. La trama è bilanciata e i personaggi ben caratterizzati malgrado siano davvero numerosi. I riferimenti alle pellicole Marvel uscite a partire dal 2008 sono un flusso ininterrotto per la gioia dei fan della prima ora.

Qualche cenno alla trama. Dopo l'ennesimo incidente con perdita di vite innocenti, gli Avengers cominciano a essere messi in discussione dall'opinione pubblica mondiale: sono dei salvatori o un pericolo per l'umanità? Hanno certamente buone intenzioni ma i danni collaterali delle loro imprese sono sotto gli occhi di tutti. Per garantire una maggiore sicurezza dei civili, l'Onu decide di far sottostare i supereroi al suo controllo facendo loro firmare un accordo. A questo punto la squadra si spezza: Iron Man è a favore della misura richiesta, mentre Captain America è convinto che l'indipendenza d'azione sia irrinunciabile. Lo scontro tra i due finirà con il coinvolgere i loro legami affettivi.

La "civil war" del titolo è quindi una faida interna agli Avengers, alla cui storica formazione si aggiungono, nel corso della pellicola, due new entry di tutto rispetto: Pantera Nera (Chadwick Boseman) e Spider-Man (Tom Holland). In mezzo ad inseguimenti, combattimenti coreografici e scazzottate tra supereroi, si fanno largo anche dilemmi morali e questioni etiche a dare spessore emotivo al film. Non è solo l'imposizione di un sistema di supervisione a far saltare l'equilibrio tra i protagonisti: i loro dissapori sono resi plausibili dal sopraggiungere di altre motivazioni, di carattere più personale. Il villain del film, il Barone Zemo (Daniel Brühl), è atipico nel suo essere una persona normale, per quanto resa un genio malefico dalla sete di vendetta, e non è mai coinvolto in combattimenti diretti.

In sostanza, questo film appassionerà e convincerà il pubblico di ammiratori della saga per cui è stato ideato.

Chi non è un appassionato dell'universo Marvel, invece, faccia attenzione: il ritmo ipercinetico e la pioggia di stimoli visivi producono, se si è privi del giusto background per affezionarsi alla trama, l'effetto contrario a quanto ci si aspetterebbe, ossia soporifero.

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