Cultura e Spettacoli

«First Man» di Chazelle aprirà Venezia Un altro Oscar?

Pedro Armocida

Bene, bravo, bis. Il regista Damien Chazelle, che due anni fa presentò al festival di Venezia il musical La La Land, torna al Lido con First Man (Il primo uomo), sempre in concorso e sempre come prestigioso film d'apertura, il 29 agosto. Chissà che la collocazione non gli porti anche stavolta fortuna. Certo è difficile immaginare che possa superare le ben 14 nomination agli Oscar di La La Land, vincendone poi sei, incluso quello di miglior regista (è stato il più giovane a ricevere questo premio). Però è anche vero che il regista Damien Chazelle e l'attore Ryan Gosling, per First Man prodotto da Universal Pictures, fanno di nuovo squadra per raccontare l'avvincente storia della missione della Nasa per far sbarcare un uomo sulla luna, concentrandosi sulla figura di Neil Armstrong negli anni dal 1961 al 1969. Sulla carta un film da più di una statuetta. Scritto da un altro vincitore dell'Oscar, Josh Singer (Spotlight, sempre presentato a Venezia), tratto dal libro di James R. Hansen, First Man esplora i sacrifici e il costo per Armstrong e per gli Stati Uniti di una delle missioni più pericolose della storia.

«È un autentico privilegio dice il direttore Alberto Barbera - poter presentare in prima mondiale un lavoro così personale, affascinante e originale, piacevolmente sorprendente al confronto con gli altri film epici del nostri tempi, a conferma del grande talento di un regista tra i più importanti del cinema americano di oggi». Gli fa eco lo stesso regista: «Sono onorato dell'invito di Venezia e sono entusiasta di ritornare. È particolarmente emozionante che questa notizia sia così vicina all'anniversario dell'atterraggio sulla luna».

Sembra così continuare la serie di fortunati eventi che sotto la direzione di Alberto Barbera ha fatto diventare la Mostra del cinema come il vero trampolino di lancio di alcuni film statunitensi per gli Oscar.

Non si tratta solo dell'ottimo fiuto del direttore ma anche di un'accorta politica editoriale che ha reso possibile il miracolo nel 2013 del film di apertura Gravity di Alfonso Cuarón (10 candidature, 7 statuette tra cui miglior regia), poi replicato quasi ogni anno: nel 2015 con Birdman di Alejandro González Iñárritu (apertura a Venezia, 9 candidature, 4 Oscar tra cui film e regia), nel 2016 appunto con La La Land e lo scorso anno con La forma dell'acqua di Guillermo del Toro (in concorso al Lido dove ha pure ottenuto il Leone d'Oro, 13 candidature, 4 Oscar tra cui miglior film e regia).

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