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"Abbiamo un problema ai comandi". Il disastro aereo di Flight

Flight è un film con protagonista Denzel Washington che racconta di un pilota che si trova costretto a fronteggiare un'emergenza aerea per portare in salvo i passeggeri: ma nella realtà le cose non sono andate così

"Abbiamo un problema ai comandi". Il disastro aereo di Flight

Flight, che andrà in onda questa sera alle 21.27 su Rete 4, è un film del regista Robert Zemeckis che, nel corso della sua carriera, è sempre stato attratto dalle storie che si fondavano su eventi realmente accaduti, come ha fatto ad esempio per il film The Walk. Flight, infatti, è una pellicola liberamente ispirata al disastro aereo che ha coinvolto l'Alaska Airlaines nel 2000, nel mezzo dell'oceano Pacifico.

Flight, la trama

Il pilota aereo Whip Whitaker (interpretato da Denzel Washington) si sveglia in una stanza d'albergo insieme all'assistente di volo Katerina Marquez (Nadine Velazquez). Incuranti del volo che li attende il giorno dopo, i due hanno passato una notte di bagordi tra droga, sesso e alcol. Nonostante questo, la mattina successiva Whip è sull'aereo che deve pilotare: l'uomo si regge in piede solo grazie alla cocaina che ha assunto per rimanere vigile. Ma dopo aver superato una turbolenza che ha spaventato i passeggeri, il pilota si mette a dormire, cedendo la guida del velivolo al suo secondo.

Whip però viene svegliato con uno scossone quando l'aereo è a un passo dall'atterraggio. Un guasto ai sensori di controllo rendono l'aereo quasi del tutto ingovernabile e l'atterraggio rischia di trasformarsi in una strage. Whip, però, riesce magistralmente a recuperare il controllo prima che sia troppo tardi, riuscendo a salvare 96 dei 102 passeggeri a bordo. Il suo atto eroico, però, verrà presto macchiato da un'indagine proprio contro di lui. Infatti, nonostante la manovra da manuale, Whip verrà indagato a causa della droga e dell'alcol che hanno trovato nel suo sangue. Per l'uomo si tratta dunque di scegliere tra la libertà e l'onore.

La vera storia dell'incidente aereo che ha ispirato il film

Come spiega dettagliatamente il sito dell'Internet Movie Data Base, Flight si è ispirato al volo Alaska Airlines 261, partito dall'aeroporto internazionale Gustavo Dìaz Ordaz di Puerto Vallarta in Messico, fino all'aeroporto di Seattle-Tacoma, che prevedeva uno scalo a San Francisco. L'incidente è avvenuto il 31 gennaio 2000 intorno alle 16.20 a 4.3 chilometri a nord dall'isola di Anacapa, nel territorio californiano, quando l'aereo precipitò nell'oceano Pacifico.

A differenza di quanto raccontato in Flight, però, non ci fu alcun sopravvissuto: l'impatto con l'acqua dell'oceano distrusse quasi immediatamente l'aereo e gli 83 passeggeri così come i 5 membri dell'equipaggio morirono. Il pilota, Ted Thompson, e il primo ufficiale, William Tansky, avevano segnalato alla torre di controllo che c'erano dei problemi allo stabilizzatore dell'aereo. A quel punto l'aereo si trovava a circa ottomila metri di alzatezza e i piloti cercarono di farlo sollevare ad almeno 9500 metri di altezza, ma a quel punto avevano già perso il controllo del velivolo, che cominciò una discesa a una velocità di duemila metri al minuto che, secondo le stime, era tre volte superiore alla velocità normale.

Come racconta Lega Nerd, i due piloti cercarono comunque di mantenere la calma a bordo, soprattutto per i passeggeri e dissero: "Gente abbiamo avuto qualche problema con i comandi qui in cabina e ci stiamo lavorando. Uh sulla destra c’è Los Angeles e abbiamo intenzione di dirigerci lì. Siamo abbastanza impegnati qui provando a risolvere la situazione e non mi aspetto grossi problemi una volta attivato qualche impianto secondario. Ma andremo a Los Angeles e prevedo l’arrivo al gate in circa venti o trenta minuti." A quel punto il comandante cerca di far ruotare l'aereo con una manovra mai provata prima, ma purtroppo non ha successo. A causa della velocità della discesa l'impatto con l'acqua è letale. Nell'aeroporto di San Francisco la notizia dello schianto lascia i parenti dei passeggeri in uno stato di totale disperazione, al punto che vengono chiamati psicologi e sacerdoti per dar loro conforto.

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