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Maniac la serie in arrivo su Netflix per il 21 settembre è una delle più attese della stagione. Un po' per il cast che conta Emma Stone e Jonah Hill, un po' per la trama che va a toccare il difficile tasto del disagio psichiatrico e del condizionamento della mente. Se dovessimo fare un sunto brevissimo di quello che vedrà lo spettatore è presto fatto. Annie Landsberg (la Stone) e Owen Milgrim (Hill), hanno delle vite piuttosto problematiche. Annie è frustrata, aggressiva, ossessionata dai (non) rapporti con la madre e la sorella. Owen, rampollo di ricchi industriali di New York, porta lo stigma di una sgradevole diagnosi di schizofrenia. Entrambi cedono alle lusinghe del dottor James K. Mantleray (Justin Theroux) di una cura rivoluzionaria, in grado di rimodellare qualunque psiche disfunzionale, e finiscono assieme ad altri sconosciuti nella sede della Neberdine Pharmaceutical and Biotech. Vengono inseriti in un test clinico di 3 giorni che dovrebbe risolvere in maniera definitiva, e senza controindicazioni, i loro problemi. Ovviamente andrà in altro modo.

Altro punto di forza della serie è quello di essere stata creata da Cary Fukunaga (True Detective). Va detto che la partenza è piuttosto lenta ma le ambientazioni sospese tra il distopico e l'onirico sono ben fatte e inquietanti. C'è un costante clima di allarme e fuori posto reso coi dettagli visivi più piccoli che è notevole. Come un viaggio all'indietro nel peggio degli anni Novanta (anni ideali per dare di matto). Nell'insieme è un buon prodotto che ha sotto traccia una riflessione su cosa sia la personalità e quanto sia labile la realtà.

Il tema non è nuovo ma declinato esteticamente bene.

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