Cultura e Spettacoli

FuoriSerie

Non ci capita spesso di parlare in questo spazio di serie che non siano alla prima stagione. Le serie sono tantissime e quindi si rende miglior servizio a restare sulle novità. Faremo uno strappo per la quarta stagione di Narcos. Sulla serie, forse il miglior racconto «criminale» della storia della tv, c'è poco da dire. Le prime due stagioni sono state un capolavoro. La terza faceva temere per la scomparsa dalla narrazione di Pablo Escobar (interpretato dal bravissimo Wagner Moura). Ma anche senza Escobar e il suo mitico «plata o plomo?» la serie ha continuato a funzionare a pieno ritmo, come una piantagione di coca ben organizzata. La quarta stagione, ormai disponibile su Netflix, è stata una ulteriore scommessa perché ha abbandonato la Colombia per il Messico. Scommessa vinta in pieno, visto che la descrizione del Messico della droga anni Ottanta è incredibilmente cruda ed incredibilmente realistica. Tanto da far sembrare Gomorra un prodotto per educande.

Aiutati dal fatto che il Messico per una produzione Usa è più accessibile della Colombia, Eric Newman e il suo team di sceneggiatori sono riusciti a fare decine e decine di interviste a membri delle forze dell'ordine ma anche a protagonisti del traffico per creare una ricostruzione quasi documentaristica. Ecco quindi come l'ascesa di Felix Gallardo detto el Padrino si è trasformata in un prodotto televisivo mozzafiato. Ed è anche una lezione.

A volte le serie che funzionano di più sono proprio quelle che possono permettersi di mantenere atmosfere e stile cambiando però lo scenario.

Commenti