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Furono gli Alleati a liberare l'Italia Ecco i documenti

Furono gli Alleati a liberare l'Italia Ecco i documenti

Sulla liberazione dell'Italia dal nazifascismo da parte degli anglo-americani non esiste a tutt'oggi una adeguata produzione storiografica. Mentre sono state ampiamente ricostruite le vicende della Resistenza, sono rimaste in ombra quelle propriamente belliche, svoltesi per opera delle forze alleate. Si tratta di una lacuna sorprendente, per non dire clamorosa (ma si dovrebbe dire scandalosa), qualora si consideri che gli anglo-americani furono determinanti per riportare il nostro Paese alla libertà e alla democrazia. Senza la loro decisiva azione militare, l'Italia non sarebbe stata liberata e la lotta partigiana avrebbe conosciuto un esito ben diverso, fermo restando tutto il valore del suo contributo.

Sono noti gli avvenimenti succedutisi a partire dallo sbarco anglo-americano in Sicilia (10 luglio 1943): caduta del fascismo, nuovo governo presieduto da Pietro Badoglio, armistizio dell'8 settembre, fuga del re a Brindisi, sbandamento dell'esercito italiano, occupazione tedesca dell'Italia centro settentrionale sotto il comando del maresciallo Albert Kesselring, varie vicissitudini militari (accaniti scontri a Cassino, sbarco ad Anzio), liberazione di Roma (4 giugno 1944), successiva avanzata in Toscana e nelle Marche. Una risalita della penisola accompagnata, ovunque, da aspri combattimenti costati migliaia e migliaia di morti e di feriti, non solo inglesi e americani, ma anche francesi e polacchi, e altri ancora.

Porta ora un contributo importante e significativo alla conoscenza dell'ultima parte dello svolgimento militare alleato in Italia Gianni Donno, che ripercorre le battaglie per lo sfondamento della Linea Gotica nel settembre-ottobre 1944, battaglie riprese nell'aprile successivo con la liberazione della Val di Sambro, di Pianoro, di San Pietro in Cerro e di Bologna: Welcome to the Liberators. From the Gothic Line to the Po Valley (Lecce-Brescia, Pensa Multimedia, 4 volumi, 2016-2018). Contributo importante e significativo perché offre uno spaccato di questo svolgimento, che dà bene l'idea della complessiva e sanguinosa vicenda della liberazione dal nazifascismo.

La ricostruzione di Donno è basata sui «Reports of Operations», cioè sui rapporti originali che Comandanti di Battaglione, Compagnia e a volte Pattuglia stilavano alla fine delle loro quotidiane operazioni, consegnandoli agli aiutanti di campo dei Comandanti dei diversi Reggimenti impegnati, che li riannodavano in relazioni mensili. Con un linguaggio scarno, essenziale, senza enfasi, questi «Reports» ci consegnano la storia «in presa diretta» - spesso tragica e cruenta - dei combattimenti, delle morti, delle distruzioni, che accompagnarono i soldati americani nell'ultima fase della guerra.

Si tratta di una documentazione originale e preziosissima, che si trova ora conservata presso il National Archives and Records Administration, Washington D.C. Documenti che l'autore ha tradotto e integrato con una introduzione ad ogni volume e un apparato fotografico d'epoca di straordinario interesse.

L'Italia fu definitivamente liberata quando i comandi tedeschi si accordarono con gli Alleati per la resa, entrata in vigore il 2 maggio: la Quinta Armata americana aveva raggiunto Torino, mentre l'Ottava Armata britannica era arrivata a Trieste. L'Italia era libera.

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