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Il futuro dell'immagine è racchiuso nell'iPhone

Così Iacometti realizza copertine e campagne pubblicitarie

Il futuro dell'immagine è racchiuso nell'iPhone

Viene dall'analogico, Raoul Iacometti. Usa Polaroid, Leica, Canon. Viene da una gavetta che lo ha portato ad avvicinare molti campi della fotografia: dal reportage al food, dall'architettura d'interni al paesaggio fino alla fotografia di matrimonio, concepita però con creatività unica. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni, progetti, mostre in italia e all'estero. Questo per dire che non è un neofita improvvisato. Eppure ora ha deciso di seguire un filone che sta generando l'ennesima rivoluzione nel mondo delle immagini: si tratta dell'iPhoneografia, termine che definisce l'azione di fotografare usando la fotocamera di un cellulare.
I conservatori inorridiranno, ma sono gli stessi che snobbarono l'avvento del ditigale e dovettero ricredersi. «La verità - dice Iacometti - è che si tratta solo di un mezzo espressivo e, come altri, a un fotografo professionista può servire a registrare la realtà. Chi si scandalizza sembra impaurito: lo smartphone agevola chiunque perché le applicazioni consentono anche ai non esperti di ottenere belle foto, e i gesti di scatto e condivisione diventano rituali leggeri che entrano nell'abitudine. Ciò che però distingue un professionista è la sua capacità di raccontare storie, di comporre o ritoccare le foto in una forma poetica». Cosa cambia invece? «Questa divertente novità - continua - ha, tra gli altri, il merito di aver fatto tornar di moda lo stile retrò delle vecchie Kodak Hipstamatic (esiste un'app con lo stesso nome) e di aver reintrodotto il formato quadrato, una sorta di 6x6 virtuale ideale per ritratti e anche paesaggi. Inoltre non è consentito il controllo della luce che tanto piace ai tradizionalisti e che sta alla base di questa arte, ma questo evita di investire energie nella scelta dell'esposizione per concentrarci su altri aspetti».
Si può quindi lavorare anche con un iPhone? «Ottima potenza di scatto, alta definizione dell'immagine, tecnologia fanno in modo che sia utilizzabile. Ci si possono fare copertine di settimanali, sono già state realizzate intere campagne pubblicitarie, io ho provato anche a un matrimonio e lo scorso novembre al Circolo Fotografico di Desio ho tenuto un workshop sull'argomento e la prima lettura portfolio su iPhone, con la partecipazione di Giancarlo Torresani.

Valutavamo le immagini direttamente sul touch-screen».

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