Cultura e Spettacoli

Ghali: "Certi incubi non ti lasciano. Mio padre mi ha abbandonato, ma io non sono come lui"

Fuori con il suo ultimo brano "Flashback", il cantante rivive il dolore dell'abbandono del padre quando era piccolo e sui social si lascia andare a un pesante sfogo

Ghali: "Certi incubi non ti lasciano. Mio padre mi ha abbandonato, ma io non sono come lui"

Ghali è tornato con il suo nuovo singolo "Flashback", brano che anticipa il suo secondo album in uscita nel 2020. L'artista italiano, 26 anni, esploso sul web come fenomeno delle nuove generazioni, ritorna dopo mesi di silenzio, portando (ancora una volta) il dolore della sua difficile infanzia nella sua musica. "Mio padre non c’è, se n’è andato via, ha pensato a sé, non è colpa mia", scrive nella canzone autobiografica Ghali, che con questo nuovo pezzo è tornato agli esordi.

Nonostante lui abbia affermato di esser cosciente di essere stato "benedetto", certi incubi non lo hanno abbandonato, spingendolo a scrivere sui social parole forti: "Mi ero ripromesso di smettere di parlare di questi argomenti, perché è sempre meglio professare positività. Avrei voluto raccontare di quanto sia grato per tutto quello che mi è successo e continua a succedermi, ma certe cose non ti abbandonano, al contrario delle persone. Forse è perché ho costruito tutto questo insieme a chi, come mio padre, per un qualche motivo ha deciso di abbandonarmi ed è stato impossibile soffocare il paragone. Forse anche io, come mio padre e chi è venuto dopo di lui, stavo abbandonando chi ha bisogno di me e non posso permettermelo. Forse questa benedizione mi è stata data per un motivo. Forse sono qui per non far sentire soli chi vive situazioni simili tutti i giorni e trova nelle mie parole un conforto".

Un lungo sfogo social per far capire al pubblico quanto il suo nuovo brano sia il suo modo migliore per dimostrare a tutti che Ghali c'è, che non se n'è mai andato, pronto a tendere la mano a chi ha bisogno, a chi per lui c'è sempre stato. Come sua madre: "Io ho 'mia madre con me nella guerriglia' e solo Dio sa quanto le sono grato". Il cantante italotunisino non ha mai fatto mistero, nei suoi brani e nelle interviste, di aver sofferto per l'assenza del padre, finito in carcere quando Ghali aveva solo due anni. Un punto di riferimento assente, un genitore mancato che lui andava a trovare in carcere a San Vittore, dove a marzo scelse di presentare il suo ultimo brano prima del ritorno in studio.

"Gli ultimi anni - ha spiegato Ghali a La Presse, intervistato sull'uscita del suo ultimo brano -per me sono stati una montagna russa di emozioni ed esperienze, a volte molto positive altre piuttosto negative. Ho alternato momenti di estrema felicità ad altri di profonda delusione e amarezza".

Per questo Flashback e il suo nuovo album rappresentano per lui un nuovo punto di partenza; la sua volontà di abbracciare chi lo segue con entusiasmo e stima sin dall'esordio, quando era solo una promessa.

“Mio padre non c’è, se n’è andato via, ha pensato a se, non è colpa mia”. Nonostante sia cosciente di essere benedetto certi incubi non ti abbandonano mai. Mi ero ripromesso di smettere di parlare di questi argomenti, perché è sempre meglio professare positività. Avrei voluto raccontare di quanto sia grato per tutto quello che mi è successo e continua a succedermi, ma certe cose non ti abbandono, al contrario delle persone. Forse è perché ho costruito tutto questo insieme a chi, come mio padre, per un qualche motivo ha deciso di abbandonarmi ed è stato impossibile soffocare il paragone. Forse anche io, come mio padre e chi è venuto dopo di lui, stavo abbandonando chi ha bisogno di me e non posso permettermelo. Forse questa benedizione mi è stata data data per un motivo. Forse sono qui per non far sentire soli chi vive situazioni simili tutti i giorni e trova nelle mie parole un conforto. Flashback è il modo migliore che ho per dimostrare che ci sono, che non me ne sono andato. Io ho “mia madre con me nella guerriglia” e solo Dio sa quanto le sono grato. Qualcuno pronto a tendere la mono c’è sempre. Voglio poter essere quel qualcuno per chi ne ha bisogno

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