Cultura e Spettacoli

Greco: "Io dimenticato dalla Rai"

Il conduttore di Furore si racconta

Greco: "Io dimenticato dalla Rai"

La prima puntata di Furore, il 16 maggio 1997, registrò un successo clamoroso. E decretò la fama del conduttore Alessandro Greco. Adesso, lui però è scomparso misteriosamente dai palinsesti Rai. E in una intervista a Libero si racconta: "Non dipende da me. Su Rtl 102.5 conduco da anni un programma".

Eppure, ricordando Furore, Greco spiega: "In 5 anni ho avuto contro di tutto: partite, trasmissioni storiche. Mai un calo. Alla fine abbiamo vinto tutti. Se Freccero, Japino e la Carrà, ai tempi, non si fossero assunti il rischio di scommettere su di me, oggi non staremmo qui a parlarne".

Ma nell'ultima edizione di Furore nel 2001, qualcosa cambia. "Freccero se ne andò dalla Rai, Carrà e Japino seguirono altri progetti. Mi ritrovai isolato. Nel 2003 e nel 2007, sotto altre direzioni, provarono a cambiare il timoniere di Furore. Mi aspettavo una risposta per quello che avevo portato in termini di ascolti e introiti. Vista la giovane età, si diceva: "Greco è l' investimento della Rai per il futuro. Invece i nuovi dirigenti decisero di non tenermi in considerazione. Questo ha fatto sì che maturassi una riflessione sull' esperienza di Furore. Oggi le raccomandazioni sono aumentate, ad essere diminuite sono invece le segnalazioni. In Rai la situazione è stantia. Il pubblico fa fatica a trovare dei contenuti umani interessanti. Gli spazi sono pochi e vengono dati sempre agli stessi, con risultati altalenanti".

Infine Greco spiega: "Quando nasci in un posto, non puoi sfuggire alla voglia di volerci tornare. Resto figlio della Rai, ma non esiste nessuna preclusione. E non escludo di poter tentare strade diverse qualora la situazione non dovesse cambiare. Nei confronti di quest' azienda ho la coscienza a posto. Dalla mia ho i risultati, il pubblico che si accorge di ogni mia partecipazione, di ogni mia ospitata, di ogni mio programma.

Soprattutto, quella forza per poter continuare a camminare ancora per molto".

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