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Il cecchino che uccise più di 160 persone

American Sniper è il film con cui il regista Clint Eastwood ha raccontato la vera storia di Chris Kyle, cecchino dell'esercito statunitense, che combatté in Iraq

American Sniper, il cecchino che uccise più di 160 persone

American Sniper è il film di Clint Easwtood con Bradley Cooper che andrà in onda questa sera alle 21.25 su Rete 4. La pellicola, che ha ottenuto ben sei nomination agli Oscar 2015, è tratta dall'omonima autobiografia di Chris Kyle, a cui si ispira il protagonista interpretat da Cooper.

American Sniper, la trama

Chris (Bradley Cooper) è un texano che ha un forte senso dell'onore. Cresciuto andando a caccia con il padre e imparando a portare rispetto alla patria, il ragazzo decide di arruolarsi in marina dopo dei bombardamenti ai danni di un'ambasciata americana nel 1998. Il suo percorso all'interno dell'esercito lo porterà a far parte della squadra speciale dei Navy Seal come cecchino. Tuttavia la sua prima missione in Iraq, lo mette immediatamente davanti al rovescio della medaglia: durante la sua "guardia" l'uomo uccide una donna e un bambino, che avevano intenzione di attaccare i Marines tramite un ordigno esplosivo. Nonostante il trauma iniziale, però, Chris continua a fare il suo dovere e ben presto il suo talento gli vale il soprannome di "Leggenda". Verrà incaricato di dare la caccia ad Abu Musab al-Zarqawi, il leader di al-Qaeda. Ed è proprio durante questa "caccia all'uomo" che Chris dovrà affrontare un nuovo trauma che stavolta gli lascerà addosso delle cicatrici che si trascinerà dietro anche quando tornerà a casa dall'amata Taya (Sienna Miller).

La vera storia dietro il film di Clint Eastwood

Come si è detto, American Sniper è tratto dall'autobiografia in cui Chris Kyle racconta la sua esperienza come Navy Seal e, nello specifico, come cecchino. Secondo quanto riportato da History.com, il Pentagono ha calcolato che Kyle, durante la sua carriera, ha ucciso più di 160 persone, ma il numero reale di vittime potrebbe anche essere il doppio. Definito come uno dei cecchini più letali nella storia d'America, Chris Kyle è il figlio di un diacono e di un'insegnante. Come da tradizione texana, Kyle impara molto in fretta a tenere in mano un'arma e a soli 24 anni decide di lasciare gli studi per arruolarsi. Dopo un numero di missioni classificate - e perciò top secret - Kyle entra a far parte del plotone Charlie del Seal Team 3 e viene dispiegato in Iraq: la missione di Kyle era quella di rimanere nascosto sui tetti insieme alla sua squadra per coprire le spalle ai Marines mentre questi attraversavano la città di Baghdad, andando porta a porta.

Quello che viene raccontato in American Sniper, riguardo l'uccisione di una donna, è accaduto realmente. Sempre History.com ricostruisce il momento in cui il soldato, con una 300 Winchester Magnum, si trovava su uno dei tetti della città: vide la donna avvicinarsi ai marines e cercare di attaccarli con una granata. Kyle ricevette l'ordine di fare fuoco: l'uomo ebbe un attimo di esitazione, ma alla fine sparò contro la donna prima che essa potesse gravemente ferire i soldati americani. Nell'autobiografia, riguardo questo evento, Chris Kyle scrive: "Era il mio dovere fare fuoco e non ho rimorsi. Quella donna era già morta. Io dovevo solo assicurarmi che non portasse nessun Marines con sé."

Nel corso della sua carriera Kyle combatté a Ramadi nel 2006 e a Baghdad nel 2008: la sua mole di lavoro continuò a crescere a un ritmo pressoché incessante: merito anche delle sue qualità che, come sottolinea il sito dell'Internet Movie Data Base, comprendeva la capacità di uccidere un nemico a 1920 metri di distanza con un solo colpo.

La tragica morte del cecchino di American Sniper

Chris Kyle si ritirò con onore dai Navy Seal nel 2009, quando la moglie Taya gli disse che il loro matrimonio sarebbe finito se lui si fosse arruolato un'altra volta. Dopo un primo momento di smarrimento a causa di una vita senza più una missione da seguire, Kyle scoprì un nuovo obiettivo. Cominciò ad aiutare i veterani di guerra che mostravano di avere sintomi legati allo stress post-traumatico. Cooperò alla creazione della FITCO Cares Foundation nel 2011 per dare sostegno psicologico e fisico ai veterani che mostravano problematiche simili a quelle che lui stesso aveva avuto una volta tornato a casa dalla guerra. Fu proprio questo suo bisogno di aiutare gli altri ad essergli fatale. Nel febbraio del 2013 invitò Eddie Ray Routh, un marine di 25 anni che aveva combattuto in Iraq, ad accompagnarlo al poligono di tiro a Glen Rose, in Texas.

Il giovane soldato, in un impeto di rabbia cieca, sparò contro Kyle e il suo amico Chad Littlefield, uccidendoli entrambi.

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