Cultura e Spettacoli

Ha snobbato il Nobel perché snobba tutti

Solo chi non ha idea di chi davvero sia Bob Dylan può meravigliarsi del suo comportamento dopo aver ricevuto la notizia del premio Nobel per la Letteratura

Ha snobbato il Nobel perché snobba tutti

Solo chi non ha idea di chi davvero sia Bob Dylan può meravigliarsi del suo comportamento dopo aver ricevuto la notizia del premio Nobel per la Letteratura. Robert Zimmermann da Duluth, Minnesota - in arte Bob Dylan - non è il tipo che snobba il Nobel come un Jean-Paul Sartre qualsiasi: lui snobba tutto e tutti, da sempre. I suoi fans in modo particolare e quasi sadico, come ben sa chi ha assistito a uno qualsiasi dei suoi show, nei quali ama distorcere le sue bellissime canzoni fino a renderle irriconoscibili. Ma anche i giornalisti, alle cui domande si diverte a rispondere in modo enigmatico e beffardo. Fa qualche eccezione per alcuni dei suoi colleghi, molti dei quali pur comprendendone la grandezza, non ne sopportano gli atteggiamenti: un caso celebre al riguardo era quello di John Lennon, che gli dedicò più di un brano abrasivo.

Questo avviene da mezzo secolo, mica da ieri. Quel che è accaduto il mese scorso, con l’investitura a premio Nobel, ha innescato solo l’ultimo capitolo di una vita vissuta à la Dylan-dylanesque, come ironizzava il già citato Lennon. L’illustre cantautore (e poeta) sarà rimasto certamente stupefatto del grande onore, ma dopo dev’essere subentrato il suo consueto e sovrano fastidio verso il mondo non-Dylan- dylanesque. Che diavolo vogliono dalla sua vita questi parrucconi di Stoccolma? Premiarlo «per lo straordinario contributo... eccetera eccetera?»: ma non scherziamo! Bob Dylan ha altro da fare che star dietro a queste sciocchezze, lasciamoli nel loro brodo per un po’. Anzi prendiamoli pure un po’ in giro, rispondendo sul sito e poi cancellando il testo, così da alimentare il mistero che non c’è. Perché il Dylan che manda alla cerimonia di investitura la cara collega e amica Patti Smith è semplicemente se stesso, un po’ genio straniato e un po’ cafone. Lo stesso che tra qualche mese si presenterà a Stoccolma per due spettacoli, e con l’occasione butterà lì due parole per i parrucconi e incasserà l’assegno.

Oh yeah.

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