Cultura e Spettacoli

I Nobel fanno a gara per schiaffeggiare Renzi

Soyinka e Vargas Llosa scatenati contro le nudità coperte dal governo

I Nobel fanno a gara per schiaffeggiare Renzi

«L'Italia ha tradito il genere umano, svilendosi in maniera irreversibile», parola di Wole Soyinka. «Un gesto patetico: un grande tradimento nei confronti della cultura che l'Italia ha proiettato nel mondo intero», firmato Mario Vargas Llosa.La vicenda delle sculture dei Musei Capitolini «inscatolate» per non offendere con le loro nudità il presidente iraniano Hassan Rouhani in visita ufficiale a Roma, due settimane fa, è già entrata nelle cronache grottesche del nostro governo e nella storia recente delle vergogne italiane. Ora, già massacrata dalla stampa - attacchi italiani bipartisan dal Giornale al Fatto quotidiano, e critiche internazionali dallo scandalizzato Guardian all'ironico Le Figaro - la vicenda straripa in punta di penna anche nelle cronache letterarie. Ecco che scendono nell'arena i premi Nobel. In due giorni, un «uno-due» micidiale tirato in faccia al furbo opportunismo renziano e all'autolesionistica stupidità italica.Domenica, sulle pagine dell'inserto culturale del Sole24ore, il premio Nobel per la Letteratura nel 1986 Wole Soyinka, nigeriano, ormai newyorchese e molto radical, ha scritto una infuocata invettiva contro i nudi coperti ai musei Capitolini: «La leadership politica di un Paese ha assoggettato la sovranità del suo popolo ai valori reali, immaginari o semplicemente ipotizzati di un altro, giustamente guadagnandosi lo scherno e il biasimo di un'ampia fetta di mondo... L'evento di tale capitolazione gravissima ai dettami di una minoranza dovrebbe essere iscritto in modo permanente nelle cronache mondiali della vergogna e dell'infamia». Ieri, su Repubblica, il premio Nobel per la Letteratura nel 2010, Mario Vargas Llosa, peruviano naturalizzato spagnolo, liberale con venature conservatrici, è andato se possibile oltre: «Un atteggiamento vergognoso e accondiscendente che sembra dare ragione ai fanatici i quali in nome di una fede primitiva, ottusa e sanguinaria, si credono autorizzati a imporre agli altri i propri pregiudizi e la loro chiusura mentale, vale a dire di quella mentalità da cui la civiltà occidentale si è liberata - e ha liberato il mondo - nel corso di una lotta durata secoli».

Stroncature (politiche) - come si dice - d'autore.

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