Cultura e Spettacoli

I nostri big latitano. L'Italia a Cannes sciupa l'occasione

Ci saranno Godard e molti francesi. Noi impreparati nell'anno dell'Oscar. Speriamo nella sorpresa Rohrwacher, unica in gara

Alice Rohrwacher, in gara con "Le meraviglie"
Alice Rohrwacher, in gara con "Le meraviglie"

Da un lato c'è la sfilata dei soliti grandi noti da tutto il pianeta, dall'altra vengono chiamate a rappresentare il nostro cinema, appena uscito vittorioso con l'Oscar per La grande bellezza, Asia Argento e Alice Rohrwacher, la sorella fino ad oggi meno conosciuta dell'attrice Alba. Ma questa è Cannes bellezza, anche con le sue quote rosa politicamente corrette. Il festival più importante del mondo che dal 14 al 25 maggio celebra la 67esima edizione mettendo sul poster ufficiale il volto fascinoso del nostro Marcello Mastroianni, ripreso da 8 e mezzo di Federico Fellini, icona di un cinema che non esiste più.

E se Alice Rohrwacher gareggia con la sua opera seconda Le meraviglie in concorso e Asia Argento nel Certain Regard con Incompresa, suo terzo lungometraggio, può l'Italia gridare già vittoria? La realtà parla di una competizione che vede sfilare, ad esempio, un mito del cinema come Jean-Luc Godard che con Adieu au langage, addirittura in 3D, è il nome più atteso sulla Croisette. Certo il sistema del cinema italiano che, secondo i dati appena diffusi da Anica e Direzione generale per il cinema per il 2013, ancora regge al botteghino e conquista importanti quote di mercato, non è però capace di organizzarsi per competere a livello internazionale magari pensando di avere film pronti per un appuntamento importante come quello francese. Così mentre Garrone, Sorrentino, Taviani, Tornatore, Archibugi si apprestano a girare i nuovi film, il vero grande escluso dalla prossima edizione di Cannes rimane Mario Martone, un nome di peso che sarebbe stato perfetto per rappresentare l'Italia con un film come il leopardiano Il giovane favoloso che ora probabilmente ipoteca un passaggio al festival di Venezia.

Così tra i diciotto titoli in gara per la Palma d'Oro gli occhi dell'Italia saranno puntati su Le meraviglie scritto e diretto dalla trentatreenne Alice Rohrwacher che vede tra le protagoniste anche la sorella Alba insieme a Monica Bellucci. Trattasi di storia familiare (da noi uscirà il 22 maggio distribuita da Bim) ambientata durante un'estate straordinaria in cui si allentano le rigide regole che tengono insieme lo strano e piccolo regno che il padre ha costruito per proteggere le quattro figlie, capeggiate da Gelsomina, dal mondo «che sta per finire». Prodotto da Carlo Cresto-Dina ha avuto il sostegno ministeriale insieme alla collaborazione di Rai Cinema che ora esulta anche per il film di Asia Argento scelto nella sezione Un certain regard dove ci sarà un altro famoso attore come Ryan Gosling a debuttare alla regia: «È la conferma che il lavoro costante al fianco dei produttori indipendenti, anche quando vanno alla scoperta di nuovi autori, porta sempre buoni frutti», ha commenta Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. Anche Incompresa di Asia Argento è una storia a sfondo familiare ambientata a Roma nel 1984 che ha come protagonista una bambina di nove anni, interpretata dalla piccola Giulia Salerno, costretta a vivere la violenta separazione dei genitori. Nel ruolo della madre e del padre troviamo Charlotte Gainsbourg (l'attrice feticcio di Lars von Trier) e Gabriel Garko. Nel cast anche Max Gazzè e Gianmarco Tognazzi. «Sono molto grata al Festival di Cannes che da 22 anni sostiene i miei film ed in generale il cinema indipendente internazionale», ha dichiarato la regista che sul suo profilo Twitter ha lanciato uno dei suoi pazzi video per dimostrare la giusta contentezza.

Per il resto Cannes, che si apre con il controverso Grace diMonaco di Olivier Dahan, si affida alla cinema (ri)conosciuto di David Cronenberg con la ghost-story Maps to the Star, dei fratelli Dardenne con il «western» Deux jours, une nuit, di Mike Leigh con Mr. Turner, di Nuri Bilge Ceylan con i 196 minuti «monstre» di Winter Sleep, di Olivier Assayas con SilsMaria, di Ken Loach con Jimmy's Hall, di Tommy Lee Jones con The Homesman. Per fortuna che poi alla fine, in mezzo a tanti mostri sacri e a un altro film sullo stilista Saint Laurent di Bertrand Bonello, arrivi a Cannes un canadese molto interessante classe 1989.

È il vulcanico Xavier Dolan che con Mommy è ancora una volta pronto a sorprenderci, portando un po' di nuovo cinema in un festival molto rivolto al passato.

Commenti