Cultura e Spettacoli

Le idee dello scienziato di ieri viste da un generale di oggi

Matteo Sacchi

Curioso scienziato René Quinton (1866-1925). Partecipe e artefice dello spirito positivista del proprio tempo, conservò la pluralità di interessi degli umanisti. A lui si devono alcune delle più importanti osservazioni della compatibilità dell'acqua marina con i valori di salinità riscontrabili all'interno del corpo degli animali terrestri. Ne nacque la legge della costanza di Quinton: «La vita animale, apparsa allo stato di cellula nel mare, tende a mantenere nelle più varie specie zoologiche, per il suo alto funzionamento cellulare, le cellule costitutive dell'organismo nel mezzo marino delle sue origini». Abbastanza perché Quinton venga ricordato come il Darwin francese, infatti spiegava che «le leggi di costanza non escludono l'evoluzione, al contrario». Ma Quinton fu anche pioniere del volo, vicino all'Action française e coraggioso combattente nella Prima guerra mondiale. E in questo caso è proprio questo suo ruolo di combattente - pur esentato per motivi di età si arruolò volontario, e andò al fronte come capitano di artiglieria - a essere al centro di un volume che sarà in libreria a breve: La guerra di Quinton di Fabio Mini (Mimesis, pagg. 128, euro 12, con un testo introduttivo di Luca Gallesi).

Più volte ferito e dopo aver partecipato a una ventina di battaglie nel 1918 scriveva: «Ho lavorato a gettar le basi di quella che potrebbe essere una piccola pubblicazione sulla guerra. Forse in 300 o 400 massime». Aveva trasformato il campo di battaglia in un laboratorio da cui estrarre principi generali. Queste massime vennero pubblicate postume, nel 1930. L'opera ebbe larga diffusione, c'è chi ne ha ipotizzato anche un influsso su Mussolini, di certo fu letto da Ernst Jünger. Le massime però, dopo la Seconda guerra mondiale, sono cadute nel dimenticatoio. Fabio Mini (Generale di corpo d'Armata, esperto di strategia di livello internazionale e già comandante KFOR) in questo volume le ha raccolte in sezioni tematiche e le ha illustrate, da par suo, con dei commenti che ne mettono in luce tutta l'attualità.

Per gentile concessione dell'editore pubblichiamo in questa pagina uno stralcio del commento di Mini alla sezione denominata «Sul campo di battaglia», e alcune delle massime di Quinton.

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