Cultura e Spettacoli

Indaga sulla prostituzione minorile. E il Marocco espelle la "iena" Pelazza

Dopo tre giorni di riprese, gli agenti hanno preso e cacciato Pelazza. Tutto il girato è stato sequestrato. La iena: "Non ho potuto parlare con l'ambasciata"

Indaga sulla prostituzione minorile. E il Marocco espelle la "iena" Pelazza

Luigi Pelazza è stato espulso dal Marocco. L'inviato delle Iene è stato braccto dagli agenti della polizia marocchina mentre stava confezionando un servizio sulla prostituzione minorile. Nel blitz di ieri pomeriggio sono scattate le manette per l'interprete locale e sono stati sequestrati i file, le telecamere e tutto il girato dell'inchiesta.

Da lunedì la "iena" Pelazza si trovava a Marrakech con la troupe di Mediaset. "Abbiamo raccolto molto materiale su un grande giro di prostituzione minorile con ragazzi e ragazze di 13 e 14 anni pagati 300 o 400 euro per avere rapporti sessuali - ha raccontato al Corriere della Sera - una rete che coinvolge non solo turisti occidentali ma anche turisti arabi e personaggi locali. Mercoledì intorno alle 14 ci trovavamo in un appartamento di Marrakech per raccogliere la testimonianza filmata di alcuni ragazzi. All'uscita siamo stati bloccati da una decina di agenti". Qui è stato portato via insieme all'operatore Mauro Pilai e, dopo diverse ore di attesa, è stato scortato in aeroporto dove è stato espulso dal Paese.

"Non abbiamo avuto la possibilità di parlare né di incontrare funzionari o interpreti dell'ambasciata italiana - ha raccontato la 'iena' al Corriere della Sera - ci hanno accusato di aver filmato i minori senza consenso. L'obiettivo però era quello di sequestrare il materiale video e la nostra attrezzatura, e cosi hanno fatto". Nel girato che gli è stato sequestrato Pelazza aveva raccolto svariate testimonianze e, grazie alle telecamere nascoste, era riuscito a documentare gli incontri a luci rosse. "Il nostro interprete è stato arrestato e non sappiamo nulla di lui - ha concluso l'inviato di Mediaset - in serata ci hanno restituito il telefonino, il resto del materiale è ancora sotto sequestro. Ci hanno chiesto di firmare documenti in francese ma ci siamo rifiutati in assenza di funzionari dell'ambasciata italiana. Ora siamo qui bloccati in aeroporto, lo scalo é chiuso, non ci sono voli di notte e noi restiamo piantonati dagli agenti.

Non sappiamo nulla del nostro futuro".

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