Cultura e Spettacoli

“Io abito Io”, cinema e crowdfunding

Scambiando un dollaro per un altro dollaro, resterete con un solo dollaro nelle tasche. Ma scambiando un’idea per un’altra idea, resterete con due idee nella mente

“Io abito Io”, cinema e crowdfunding

MILANO – Il cinema italiano è una fucina indiscussa di idee, in cui le giovani menti creative sperimentano nuovi strumenti per dar voce all’ispirazione. Tim Berners-Lee, co-inventore del World Wide Web afferma che il web non è più soltanto un’innovazione tecnica, bensì un’innovazione sociale.

La stretta connessione che vige fra cinema e nuovi media ha semplificato ed esteso l’accessibilità alla “Settima Arte”. Di conseguenza, i cineasti esordienti possiedono una maggiore possibilità di produrre un’Opera Prima. Ma quali sono i linguaggi inesplorati e le strategie inusitate che i giovani autori ricercano? A riguardo, la politica crowdfunding è un esempio emblematico. Parliamo di un finanziamento che avviene mediante il supporto di una community. Esistono differenti modalità di crowdfunding: Equity based, Reward based e Social lending. Il modello Reward based – Take it all permette al progettista di esporre il suo progetto, fissando il traguardo economico che intende raggiungere, e il sostenitore dona il proprio contributo in favore della realizzazione. Il modello Reward based è il sistema utilizzato dalla produzione di “Io abito Io”.

Io abito Io è un documentario cinematografico diretto da Simone G. Bregante e Matteo Canzano. È un film ambizioso, un progetto che affonda le proprie radici nel tema del passaggio del tempo. Si raccontano le realtà di quattro protagonisti: un neonato, una giovane street artist, un ex-detenuto e un eremita. Ogni protagonista abita una differente dimensione temporale: origine della vita, età della giovinezza, consapevolezza dell’età adulta, saggezza dell’anzianità.

Il primo protagonista del film, Luca, è un bimbo di soli sei mesi con occhi curiosi e attenti. Vive fra le braccia di mamma e papà, destinato a crescere, a diventare un uomo, maturando la propria identità e sviluppando le aree sociali, personali ed intime.

La seconda protagonista è Cheris, giovane street artist che fissa il suo tempo presente sulla pelle della metropoli, con la volontà di lasciare un segno di sé. Quando Cheris non dipinge, lavora alla creazione di tattoo negli studi milanesi “Area Industriale”, “Jailbird Tattoo Shop” e “Marble Ink”.

Nel maggio 2016, la troupe ha prodotto le riprese del terzo protagonista, Massimiliano. Un ex-detenuto che ha scontato 20 anni di carcere. Il tempo sbiadito fra quelle mura ha generato lo sviluppo della propria coscienza interiore, conducendo Massimiliano alla consapevolezza dei suoi errori.

Tre mesi dopo, i due film maker hanno percorso oltre 1000km, portando a termine le riprese del quarto protagonista del documentario, Gianni: poeta mistico, artista ed eremita. Da oltre 40 anni, isola il suo tempo entro i confini di un canyon selvaggio in distacco dalla società. Ha dedicato la sua esistenza alla contemplazione della natura, allo studio delle religioni, all’arte e alla letteratura.

Tuttavia, sono state prodotte le riprese di soli due protagonisti e, sino a questo momento, il progetto è giunto a metà. Pertanto, a partire dal 26 Gennaio 2017, gli autori di Io abito Io hanno abbracciato le opportunità offerte dalla piattaforma crowdfunding Indiegogo.com.

Negli USA e nel Regno Unito, il crowdfunding è ormai un elemento ampiamente diffuso, consueto e proficuo. Al contrario, in Italia si parla ancora di una timida realtà, seppur in aumento. Infatti, nel 2013, l’approvazione della normativa da parte della Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) ha spalancato un appetibile mercato per la capitalizzazione delle imprese italiane. Nel 2014 e nel 2015, sono state registrate circa 70 piattaforme attive sul territorio. Allo stesso modo, nel 2016, il numero di progettisti è cresciuto esponenzialmente, superando il 60% rispetto all’anno precedente. Inoltre, ad esclusione degli Stati Uniti e delle nazioni Anglosassoni, il nostro Paese è dotato di una normativa organica Equity Based fra le più efficienti.

Spesso, il cinema è vittima di potenzialità inespresse. Queste nello specifico ci riportano alla creatività che ogni essere umano possiede. In un certo senso, condurre un film alla nascita è come donare la vita. Nella politica del “non c’è budget”, l’uso del crowdfunding risplende come una stella hollywoodiana. Sostenere le nuove idee è il primo passo verso l’innovazione culturale, ma le giovani menti si ritrovano in continua difficoltà nel trovare investimenti. Pertanto, vi invitiamo a donare un contributo, diventando i supporters di un’opera che indaga l’enigmatico significato del tempo.

Per maggiori informazioni: io.abito.

io@gmail.com

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