Cultura e Spettacoli

Jim Knipfel, un "memo-noir" tra fast food e violenze oscure

La nuova generazione perduta degli Stati Uniti

Jim Knipfel, un "memo-noir" tra fast food e violenze oscure

Dopo la «generazione perduta» di Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck, esuli a Parigi durante la Prima Guerra Mondiale, c'è stata la «beat generation» dei Kerouac e dei Ginsberg, poi la generazione di Ellis e McInerney: tutti accomunati da una predilezione per l'autodistruzione attraverso droghe e alcool.

Adesso ecco negli Stati Uniti una nuova generazione perduta: quella dei Jerry Stahl, dei Jonathan Ames, dei Tom Robbins, dei Jeff Jackson, creatori di romanzi di spessore, ma al contempo i più abili a perdersi totalmente tra i vizi. A questa «corrente» appartiene Jim Knipfel (nato nel 1965), che col suo primo memoir Slackjaw ha commosso e scandalizzato l'America raccontando di se stesso ragazzino alcolizzato, misantropo con una vita da punk estremo e costellata da 13 tentativi di suicidio entro i 18 anni. Il talento della sua penna, però, l'ha aiutato a superare quella fase «perduta»; è stato elogiato persino da Thomas Pynchon: «è un narratore nato con un acuto spirito di osservazione e senso dell'umorismo».

Le stesse caratteristiche che troviamo in Esequie (Bompiani, pagg. 262, euro 17; trad. Beatrice Gatti). Inaugurando un nuovo filone, lo possiamo chiamare «memonoir», che ha come protagonista uno sceriffo di una piccola cittadina del Wisconsin che indaga su alcuni omicidi avvenuti tra impresari di pompe funebri (una storia vera di omicidi che scossero la comunità dal 1978: nella realtà quella di Hudson, sempre nel Wisconsin, dove è nato e cresciuto lo scrittore). Knipfel riesce a coniugare realtà e finzione, con atmosfere tra Fargo dei fratelli Cohen e i peggiori incubi di David Lynch. Lo sceriffo, e con lui il lettore, scoprirà una comunità alla Twin Peaks: intrighi, sette religiose, abusi sessuali, pedopornografia, trapianti di organi, e il tentativo di ridare la vita al caro estinto per pochi minuti in modo che possa salutare i suoi cari. Chiaramente a suon di dollari.

Knipfel è il primo, e qui la sua ulteriore valenza letteraria, nel descriverci un MidWest diverso dal solito mondo «Bibbia&fucile»: perché a fianco di sterminate praterie non ci sono solo fattorie, ma immensi centri commerciali e fast food affollatissimi, quasi che la disneyficazione esagerata della finzione abbia sostituito la realtà. Come i protagonisti di Esequie hanno fatto con l'umanità.

La loro, ma spesso - sembra dirci Knipfel - anche la nostra.

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