Cultura e Spettacoli

Keira Knightley: "Per vendere più copie mi volevano spingere verso un esaurimento nervoso"

L'attrice a ventanni, quando fu scelta per interpretare "I Pirati dei Caraibi" , divenne di colpo una star inseguita ovunque dai paparazzi

Keira Knightley: "Per vendere più copie mi volevano spingere verso un esaurimento nervoso"

Come riportato da Metro UK, dopo il suo ruolo da protagonista in “Sognando Beckham” nel 2002, l'attrice britannica Keira Knightley divenne una grande star hollywoodiana quando fu scelta per far parte del cast de “I Pirati dei Caraibi” con Johnny Depp, ma l'attenzione dei media nei suoi riguardi fu talmente travolgente e asfissiante da spingerla appena ventenne quasi verso un esaurimento nervoso. Come dichiarato a The Telegraph, citando a proposito altre star di quegli anni sempre sotto i riflettori, come Britney Spears e Amy Winehouse, Keira ha detto: "Il valore delle fotografie di tutte le giovani donne famose all'epoca aumentava se sembravano star male o avere qualche problema. Quindi, se non stavi già avendo un esaurimento mentale, loro cercavano di spingerti ad averlo o di far credere alla gente che tu lo avessi solo per vendere qualche copia in più”.

In particolare l’attrice 34enne ha ricordato di quando “Scarlett Johansson fu costretta a scappare per strada a Los Angeles e lo feci io stessa a Kentish Town quando urlai ai fotografi che avrei ucciso qualcuno se non l’avessero smessa di perseguitarmi e per tutta risposta mi dissero che avrebbero avuto più soldi se ci avessi provato”.

Ora l'attrice si sente molto meglio, ha un rapporto migliore e più distaccato con la stampa, ma è servito del tempo perché le cose si aggiustassero, come ha rivelato lo scorso gennaio in una intervista alla rivista Balance a cui ha dichiarato che “tutta quella fama mi faceva solo venire voglia di scappare lontano” e che ricorda “il periodo tra i 19 e i 23 anni come buio e sfocato", fa molta fatica a ricordare quegli anni "in modo lineare" come se tentasse di “bloccare i ricordi per non stare male… Il mio mondo si è schiantato quando avevo 22 anni. Tutto ha smesso di funzionare e mi sono sentita frantumarmi in migliaia di piccoli pezzi, come se il mio cervello si fosse letteralmente spento".

Nel 2008, quando ottenne ai BAFTA la nomination come migliore attrice per il suo ruolo in “Espiazione”, ormai non usciva di casa da tre mesi: “Non c'era modo di essere in grado di affrontare il tappeto rosso senza avere un attacco di panico, quindi ho provato con l'ipnoterapia e per fortuna ha funzionato”. Adesso, sposata con James Righton ammette di sentirsi “più forte e di non provare più le brutte sensazioni di un tempo”.

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