Cultura e Spettacoli

Killer Elite, quando De Niro non basta

Un action movie in cui due società segrete di killer professionisti duellano dalla Gran Bretagna all'Oman, da Parigi all'Australia

Killer Elite, quando De Niro non basta

Primi Anni 80. Danny (Jason Statham), ex killer ritiratosi da poco a vita privata, è costretto a tornare in azione per portare a termine la missione che potrebbe salvare il suo vecchio amico e collega, Hunter (De Niro), ostaggio del sultano dell’Oman. Lo intralcerà una squadra clandestina di senza pietà capitanati da Spike (Cliwe Owen), ossia i “Feather Men”, ex-soldati dei Servizi Aerei Segreti che hanno come obiettivo quello di aiutare e proteggere ex-colleghi o attuali membri dei SAS.

Chiariamo subito che il film in uscita nelle sale questa settimana non è un remake del più celebre “Killer Elite” del 1975 girato da Sam Peckinpah e con Robert Duvall. Questo del 2012 è tutt’altro, ruota attorno all’espressione monolitica di Jason Statham e non resterà nella memoria. Si tratta dell’opera prima del regista nordirlandese Gary McKendry che per l’occasione si è ispirato al libro “The Feather Men” di Ranulph Fiennes. Quel mondo segreto viene qui ricreato con accuratezza di dettagli grazie anche al fatto che ci si è avvalsi di consulenti quali ex-spie e simili. La trama avrebbe potuto essere assai più intrigante, visto lo scontro tra due società segrete e il riferimento a qualcosa di realmente esistente, ma regista e sceneggiatori sembrano essersi distratti nell’allestire una successione di scene ambientate in location internazionali e ricche di azione fine a se stessa. Certamente la regia è dignitosa, sobria, pulita ed il ritmo abbastanza spedito, ma la pellicola risulta un po’ troppo lunga per reggersi interamente su acrobazie e sparatorie del cast. I personaggi, tutti interpretati da esperti di action, sono verosimili ma mai inquietanti, perché la sceneggiatura non ne delinea le psicologie, non indaga analogie e differenze tra i contendenti la sopravvivenza, se non ad un livello estremamente superficiale. Appare grossolano e superfluo l’abbozzo di storia romantica che vede coinvolto il roccioso protagonista ed una biondina australiana sua vicina di fattoria ed ex compagna d’infanzia. Robert De Niro si limita a dare lustro al cast con nome, cognome e faccia in locandina. Il carisma naturale c’è, l’impegno invece non è pervenuto. Fa il minimo indispensabile; può permetterselo a dire il vero: è di un altro pianeta rispetto ai comprimari; però fa un po’ impressione vederlo da tempo comparire in film così modesti. 

Diciamo che Killer Elite

riesce davvero poco a distinguersi dalle altre pellicole del genere. Dati i pochi fronzoli ed i tanti muscoli, è un film per appassionati di cinema d’azione un po’ spaccone in cui tutto è al servizio di virilità e machismo.

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