Cultura e Spettacoli

Leggi bene e scrivi sempre. Parola di Jack London

Leggi bene e scrivi sempre. Parola di Jack London

L'editoria e la storia della letteratura sono piene di manuali - più o meno d'autore - che insegnano a scrivere. Consigli, trucchi, esempi, aneddoti... Tutto divertente, e a suo modo tutto inutile. La scrittura è qualcosa di così assolutamente individuale da non poter essere sbattuta in faccia a tutti. Però leggere su come si scrive è sempre interessante. Soprattutto se a raccontarlo sono scrittori davvero "grandi". Come Jack London - epico narratore di storie epiche, per altro autodidatta: imparò a leggere e a scrivere da solo attorno ai cinque anni - del quale, a un secolo dalla morte, Cristiano Spila ha curato una raccolta di articoli, lettere e recensioni (c'è anche una curiosa replica a un'accusa di plagio...), in gran parte tradotti per la priva volta in italiano, sotto il titolo La forza della letteratura (Nova Delphi, pagg. 138, euro 9). È un bellissimo libro. E non perché insegna a scrivere. Ma perché insegna molto sulla granitica volontà che occorre per diventare scrittori. Occorre volerlo contro tutti e contro tutto, anche contro se stessi a volte. Non a caso, tra i tanti consigli che Jack London si sente di dare (lui che conobbe innumerevoli rifiuti e fallimenti), c'è il lavoro. La scrittura stessa. "Porta sempre un quaderno di appunti. Tienilo con te mentre viaggi, mentre mangi o dormi. Buttaci dentro ogni pensiero vagante che ti svolazza nel cervello. La carta a buon mercato si deteriora meno della materia grigia, e i segni della tua matita durano più a lungo della memoria. E infine lavora. Scrivilo a lettere maiuscole. LAVORA, LAVORA tutto il tempo", annota nell'articolo Farsi pubblicare uscito su The Editor nel marzo 1903, anno in cui finalmente uscirà Il richiamo della foresta).

Per il resto, London spiega quanto sia importante per uno scrittore l'originalità, che deriva da una personale filosofia di vita, "un metro di paragone col quale misurare tutte le cose conosciute". E poi, spiccioli di saggezza. Come: impara a selezionare le letture (non serve leggere, serve leggere bene); impara prima a leggere e poi a scrivere; "L'umorismo è la cosa più difficile da scrivere" (ma è più facile da vendere); "Concentra le tue forze in un solo racconto, piuttosto che disperderle in una dozzina". E poi - la regola più importante - "controlla che i tuoi pori siano aperti e che la tua digestione sia buona". Che come consiglio non serve a niente.

Ma è una frase davvero ben scritta.

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