Cultura e Spettacoli

"Lira di Achille", la commedia "a 5 stelle"

Il film con Andrea Roncato affronta con ironia la falsità del mondo politico

"Lira di Achille", la commedia "a 5 stelle"

«La verità della politica? È la bugia». La pensa così il protagonista di Mò Vi Mento. Lira di Achille (dal 16 in sala), commedia corale di Stefania Capobianco e Francesco Gagliardi, il cui tema è la falsità del mondo politico italiano, oggi. Concetto arcinoto a chi segua le evoluzioni della «res publica» nostrana, continuamente alle prese con malversazioni ai piani alti.

Così quando Achille Alfresco «nomen omen» perché qui si entra a gamba tesa nello sfottò dal sapore paesano -, ordisce un complotto per finanziare il suo movimento fondato sul nulla, scatta il gioco dei riferimenti immediati. Non sarà che Achille, sfaccendato con la pretesa di arrivare in Parlamento, rifà il verso a Luigi Di Maio del M5S? I completi sartoriali sembrano gli stessi e la capacità affabulatrice pure.

E se c'è più Italia nei film comici che nella vita vera, tra amori inconfessati, segreti e bugie, Lira di Achille (scritto così, senza apostrofo) riuscirà a portare il Paese fuori dall'euro? Per farlo, è necessario sposare un'ereditiera e fare i conti con i cinesi che popolano la Campania, dove il film è ambientato, anche per strizzare l'occhio al cineturismo.

D'altronde, Basilicata coast to coast ha messo in risalto la Lucania e Benvenuti al Sud ha fatto scoprire Castellabate, per cui gli scorci suggestivi qui abbondano: mare, sole e Vesuvio sono lo sfondo della pochade, inquadrata tra Pompei e Torre del Greco.

«Il nostro leit motiv, fin dalla stesura della sceneggiatura, è sempre stato quello di far riflettere divertendo, suscitando nello spettatore risate liberatorie ma allo stesso tempo ragionate. La ricetta vincente di Mò Vi Mento. Lira di Achille è infatti il suo non essere una semplice commedia, ma una lettura originale dell'attuale realtà politica, condita con un pizzico di ironia. Perché, si sa, ridere è una cosa seria!», riflettono a una voce i registi.

La sceneggiatura del film, inoltre, ha ispirato lo storico editore Armando Curcio, che l'ha selezionata per l'omonimo libro di Francesco Gagliardi. «Diceva Truffaut: Se vuoi lanciare un messaggio, fai un telegramma, non un film, ma la commedia ha un'acutezza di sguardo, che in sé reca l'immediatezza di un messaggio», spiegano i produttori della FG Pictures.

Infine, nel cast c'è pure Andrea Roncato.

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