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L'islamica in niqab non tollera il gay La sinistra va in tilt

In un video una donna velata insulta un attivista Lgbt. Che bello il multikulti....

L'islamica in niqab non tollera il gay La sinistra va in tilt

Da qualche giorni in Rete gira un video, dalla durata tanto breve quanto di lunga gittata è la riflessione che suscita. La scena è ambientata a Walthamstow, nord est di Londra: una «foresta» etnica dove il 50% non è inglese di origine (la nazionalità minoritaria più comune è quella pakistana) e il 22% è di origine musulmana. Nel filmato, girato col telefonino da un passante a Hoe Street, si vede una donna in Niqab, quindi irriconoscibile, che per quasi un minuto urla «Vergogna» un partecipante alla marcia LGBT Waltham Forest Pride avvolto da una bandiera arcobaleno. «Vergogna... Vergogna, gente spregevole». La donna musulmana è agitatissima e urla come un'ossessa, ripetendo «Shame on You». E poi aggiunge: «Dio ha creato Adamo ed Eva, non Adamo e Steve». La vittima dell'aggressione verbale, sconcertata, prova a rispondere un conciliante «Noi ti amiamo comunque». Fino a quando interviene uno steward, col giubbotto giallo, che prima separa le due persone e poi allontana non l'esagitata donna musulmana coperta integralmente dal velo nero, ma la tranquilla persona avvolta nella bandiera arcobaleno simbolo del movimento gay-lesbo. Ironia del caso, sullo sfondo della scena sfila il classico bus rosso a due piani inglese con una pubblicità sulla fiancata il cui claim recita: «Choose your own route». «Scegli la tua strada». Fine del video. E inizio della discussione.

Quale strada scegliamo? I commenti su Twitter - un social che prendiamo a caso - si sprecano. E se fosse stato un maschio bianco ad aggredire un signore con la bandiera arcobaleno a Londra? Perché allontanano l'inglese gay e non l'integralista musulmana? «Vinceranno loro!». Oppure: «Sit and wait. Lascia che si scannino». E qualcuno, chiamando in causa #facciamorete, fa notare che spalancando le porte della nostra Europa libera e tendenzialmente liberale ai flussi migratori afro-islamici non aiutiamo gay, lesbo, trans. «Se un giorno dovessero convivere con la Sharia in azione...».

In realtà la forza dirompente del video è quella di innescare un micidiale cortocircuito liberal, in cui il politically correct ci ha messo pesantemente del suo (peraltro la frase «Dio ha creato Adamo ed Eva, non Adamo e Steve» è una battuta di un famoso attore comico inglese, usata per ridicolizzare l'omofobia). L'episodio infatti suggerisce che le due minoranze - quella arcobaleno&GayPride e quella musulmana integralista - entrambe così tanto coccolate, difese, vezzeggiate dalla Sinistra europea e europeista, ben presto entreranno in un insanabile conflitto. E qualcuno fa notare che a perdere difficilmente sarà l'ortodossia religiosa. E del resto se qualcuno, a Londra come a Milano, dovesse puntare il dito su una donna in Niqab (che nega la propria femminilità in nome di un credo religioso) gridandole «Vergogna», sarebbe arrestato per incitamento all'odio razziale. E così ricadiamo nel solito doppio standard «morale» che provoca la rabbia e il risentimento che ben conosciamo.

Che bella società multirazziale e tollerante ci attende. La sinistra dovrà scegliere: musulmani ortodossi o LGBT? Stare dalla parte di entrambi, a quanto dice il video, è impossibile. Il rischio è che, sfruttando il cavallo di Troia della nostra democrazia, i primi impongano le loro leggi liberticide in una nuova società in cui i secondi non possono più essere tollerati.

E Allah non voglia.

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