Guerra in Ucraina

Un nuovo show di Orsini: "Il segretario della Nato è un pazzo"

Continuano a far discutere le tesi del professor Alessandro Orsini sulla guerra in Ucraina. Nello studio tv di Piazza Pulita si è scontrato con l'ambasciatore Riccardo Sessa

Nuovo show di Orsini: "Il segretario della Nato è un pazzo"

Va avanti a testa bassa il professor Alessandro Orsini, con la sua spiegazione della guerra in Ucraina. Ormai, è inutile nasconderlo, è diventato un "caso mediatico". Un protagonista, in grado di assicurare ai talk show che lo ospitano battute a effetto e punti di vista controcorrente. L'occhio, anche se lui lo nega, strizza sempre dalla parte dei russi, la lingua pesta come un martello contro la Nato, gli Stati Uniti e l'Europa.

Nella sua ultima apparizione a Piazza Pulita ha detto che "il segretario generale della Nato è un pazzo". Colpisce questo utilizzo della "psichiatrizzazione del linguaggio politico" (ce ne siamo occupati qui), pericolosa perché svia la discussione riducendo tutto a un problema di salute mentale. Ma è andato avanti, il professore, facendo un parallelo assai ardito: "L'Italia sta agli Usa come la Bielorussia alla Russia: non abbiamo autonomia di intervento". Aggiungendo che la "prosecuzione della guerra farà bene agli Usa, ma al suo paese satellite, noi, porterà la distruzione economica".

Molto acceso lo scambio dialettico con l'ambasciatore Riccardo Sessa. Quando Orsini gli ha domandato "ha capito che se non fermiamo l'espansione della Nato avremo altre guerre?", il diplomatico ha risposto in modo secco: "Veramente se non fermiamo l'espansione di Putin avremo altre guerre".

Uno dei punti più "alti" del dibattito, in senso ironico, è quando Orsini ha detto: "Non posso rispiegare cose ho già spiegato". Dobbiamo ammetterlo, riuscire così bene a fare l'antipatico non è da tutti. Ma, si sa, in tv questo è uno schema che funziona e fa audience.

Particolarmente duro l'affondo che l'ambasciatore Sessa ha rivolto al professore: "In Russia una persona che ragiona in questo modo l'avrebbero già messa e fatta sparire in un manicomio criminale". Orsini ha risposto spazientito: "L'argomento contro chi è, come me, critico verso le posizioni belliciste, è 'vai in carcere in Russia'. Ho colleghi in carcere in Russia, come posso essere solidale con loro, diffondendo la propaganda della Nato?". Di certo se davvero si vuole combattere la propaganda è giusto farlo a 360 gradi.

Il chiodo fisso di Orsini è questo: il problema è la Nato. Nel ripeterlo fino all'ossessione il professore nega ciò che lo stesso Putin ha ammesso, il progetto di ricreare la grande Russia.

È un bene che Orsini possa esprimere le proprie argomentazioni. Ed è giusto che sia così, in un Paese libero. Il docente dovrebbe smettere, però, di atteggiarsi a massimo esperto mondiale e tuttologo. Le sue tesi sono opinabili. Non la la verità in tasca.

Se ne faccia una ragione.

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