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Mara Venier: "Vergognoso, il Mose va ultimato subito"

Nella nuova puntata di Domenica in, Mara Venier si è sfogata con la voce rotta dalla commozione sull'alluvione che ha visto il livello dell'acqua giungere ai 187 cm a Venezia, sfiorando così il picco record raggiunto nel 1966 (194 cm)

Mara Venier: "Vergognoso, il Mose va ultimato subito"

Domenica 17 novembre è stata trasmessa su Rai 1 la nuova puntata di Domenica in che ha visto Mara Venier protagonista di un momento televisivo di gran commozione. La conduttrice ha voluto parlare dei fatti di Venezia, la sua città natale che è stata recentemente colpita dall'emergenza maltempo che sta investendo il Belpaese da nord a sud.

L'alluvione abbattutasi a Venezia ha provocato l'innalzamento del livello dell'acqua a 187 centimetri lo scorso 12 novembre. Quando cioé si è registrato il secondo picco nella storia della città, dopo l’acqua "granda" del 4 novembre 1966, data in cui la marea raggiunse i 194 cm. Negli ultimi giorni, in molti si sono chiesti come mai non siano state azionate le paratoie monili del Mose, il sistema di geoingegneria, ingegneria civile, ambientale e idraulica disposto per la messa in sicurezza di Venezia. Ma il Mose non può dirsi ancora ultimato, per cui non può essere attivato. "Io voglio cominciare così, con il leone di Venezia -ha esordito in puntata la neo ambasciatrice di Venezia - che ho ricevuto poche settimane fa, in occasione del mio compleanno, da parte del sindaco di Venezia. Questo è il simbolo della mia città, questo è il simbolo di casa mia, perché anche se vivo a Roma, Venezia resta la mia casa... è una situazione davvero drammatica". La "zia d'Italia" in apertura della puntata ha chiesto alla regia di mandare in onda un rvm contenente le immagini di quanto è accaduto negli ultimi giorni, per poi aprire il collegamento con il sindaco di Venezia.

"Venezia è di tutti ed io sono disperata", ha dichiarato con la voce rotta dalla commozione la Venier, rivolgendosi al sindaco . "Un saluto a tutti gli italiani, che ci stanno manifestando un grande amore e affetto -ha affermato visibilmente commosso il sindaco Luigi Brugnaro-. Ci fa bene al cuore e all'anima. Nella giornata di oggi (il sindaco allude alla giornata di domenica 17 novembre, ndr) si è registrato un altro picco di marea a 160 cm, che per fortuna si è arrestato. Nel senso che la marea sta cominciando lentamente a scendere. Il giorno devastante è stato quando l'acqua è giunta ai 187 cm, praticamente quando siamo tornati al 1966 (in cui si raggiunse l'altezza record del livello dell'acqua a 194 cm, ndr). L'acqua è entrata nei negozi, nelle case, nelle centrali elettriche. Non siamo riusciti a fermarla, il che ha arrecato danni immensi". "Cosa serve sindaco?", ha quindi domandato all'intervistato la conduttrice. E la risposta di Brugnaro non si fa attendere: "Intanto serve ricordare agli italiani che bisogna rilanciare Venezia per il futuro della città. Dobbiamo ultimare il Mose. Venezia deve diventare il simbolo del rilancio. A Venezia possiamo pensare di istituire una grande commissione internazionale sull'acqua e sul clima. Noi ce la dobbiamo fare a ultimare il Mose, senza se e senza, non c'è destra né sinistra. Dobbiamo mettere in sicurezza Venezia, l'Italia si gioca la sua credibilità".

Mara Venier lancia un appello a Domenica In

Alle prime dichiarazioni rilasciate in diretta dal sindaco di Venezia, è seguito il duro sfogo della Venier che ha fatto appello affinché il governo trovi una soluzione per mettere in funzione il sistema di messa in sicurezza dall'acqua alta: "Tutto ciò è vergognoso, il Mose va ultimato subito senza se e senza ma. Si parla di dicembre 2021? Io forse impiegherei tanti lavoratori per cercare di finirlo prima questo Mose, sennò diventa una barzelletta". E, poco prima della fine del suo collegamento, il sindaco ha voluto lanciare dal suo canto un messaggio di speranza:"L'Italia va avanti grazie alla gente che lavora. Dobbiamo ringraziare tutti gli imprenditori che continuano a lavorare e ad avere fiducia nel nostro Paese. Nei momenti più bui noi a Venezia abbiamo sempre fatto le cose più belle. Partiamo da Venezia, studiamo qui. Non piangiamoci addosso.

Combattiamo, perchè ce la possiamo fare".

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