Cultura e Spettacoli

Morante e Papaleo da commedia (nera)

Per il regista Prisco i due attori diventano complici della criminalità

Morante e Papaleo da commedia (nera)

Gente normale. Invisibile. Inutili merdacce. Così li definiscono i malavitosi entrati nelle loro vite banali. Sono Bob&Marys (dal 5 aprile), marito e moglie normali, che diventano involontari complici della camorra quando si trasferiscono a Casalnuovo di Napoli, dopo aver donato la loro casa nel centro di Partenope alla figlia che si sposa. Succede così che lui (Rocco Papaleo), istruttore di guida, e lei (Laura Morante), assistente sociale, vengano a conoscere il rito camorristico della «accuppatùra». Ossia, il riempimento di case anonime, con dentro inquilini incensurati, di ogni merce proveniente da traffici illeciti.

Il regista di questa commedia nera all'italiana, Francesco Prisco, quarantenne di Frattamaggiore, si è ispirato a una storia vera, capitata allo zio di un suo amico. «Nella vita vera, però, la vicenda si è svolta in modo più drammatico che nel film», spiega Prisco, che assembla una storia insolita e divertente, fatta di repentini cambiamenti di vita e malavita così surreale da risultare comica. Per esempio, i camorristi ti entrano in casa, dopo aver lasciato pacchi un po' ovunque, e si accomodano in sala da pranzo, come niente fosse. «Il regista mi voleva spaesata, ma il mio personaggio diverte. Quando ho letto la sceneggiatura, con personaggi ben cesellati dal primo all'ultimo, ho accettato subito. La commedia può avere successo di pubblico, ma raramente va ai festival. Eppure, film come A qualcuno piace caldo o Il Grande Lebowski funzionano. La commedia può trattare anche temi profondi, o tragici: Amleto di Shakespeare ha momenti comici, eppure è una tragedia», dice Laura Morante, sempre bella e consapevole che, da regista di Ciliegine (2012) e Assolo (2016), si può mettere un pizzico di umorismo anche nelle vicende più dolenti. Per Rocco Papaleo, che nel copione ritrova la verve degli anni verdi, «c'è un solo modo per affrontare l'intrattenimento: il verosimilismo.

E questo film è credibile».

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