Cultura e Spettacoli

Morto Babenco, regista dei perseguitati

Sfiorò l'Oscar con «Il bacio della donna ragno». Aveva settant'anni

È morto l'altra notte per un arresto cardiaco Hector Babenco, uno degli autori più innovativi del cinema latino-americano contemporaneo, diventato famoso in tutto il mondo con capolavori come Pixote - La legge del più debole e soprattutto Il bacio della donna ragno, con cui sfiorò l'Oscar per la migliore regia facendolo comunque conquistare all'attore protagonista, William Hurt. Il decesso è avvenuto nell'Ospedale siro-libanese di San Paolo del Brasile, sua città di elezione fin dal 1975, ed è stato reso noto da fonti sanitarie. Stando alla stampa locale, Babenco si era ricoverato per sottoporsi a un intervento chirurgico ma è stato stroncato da un malore: aveva 70 anni, essendo nato a Mar del Plata il 7 febbraio 1946. Argentino di origine, figlio di modesti immigrati giunti dall'Europa orientale (il padre, ucraino, aveva intrapreso il duro lavoro del gaucho), fra il '64 e il '68 visse una breve parentesi sul vecchio Continente che si sarebbe però rivelata decisiva per la sua formazione artistica. Dopo un inizio da documentarista, che nel '73 lo vide co-firmare con il proprio maestro Roberto Farias la biografia del campione di automobilismo Emerson Fittipaldi. Nell'80 la fama grazie a Pixote, un coraggioso film di denuncia sociale che fece conoscere per la prima volta al grande pubblico la piaga dei «meninos da rua», i bimbi di strada delle favelas soli al mondo, spina dorsale della micro-criminalità. Nell'85 la definitiva consacrazione con Il bacio della donna ragno, opera complessa sulla realtà delle dittature del Sud-America e sulla persecuzione degli omosessuali.

Il successo ottenuto grazie ai capitali americani gli permise di dirigere altri lavori importanti, nei quali confermò la maestria nel dirigere grandi interpreti come Ironweed, con Jack Nicholson e Meryl Streep. Infine il ritorno all'impegno, e alla propria terra adottiva, con Cuore illuminato e l'applaudito Carandiru.

Commenti