Cultura e Spettacoli

Morto Bigazzi, il gastronomo indigesto alla Rai

Nel 2010 fu cacciato da «La prova del cuoco» per aver citato la ricetta per cucinare i gatti

Morto Bigazzi, il gastronomo indigesto alla Rai

Laura Rio

Di lui resterà impressa nella memoria del pubblico televisivo la cacciata dalla Rai nel 2010 per consumo di carne di gatto. Che nella nostra società pare un reato gravissimo. Giuseppe Bigazzi, volto popolare de La prova del cuoco, diventato famoso accanto ad Antonella Clerici, è morto all'età di 86 anni. Conosciuto da tutti come Beppe, era stato un dirigente d'azienda, ma le sue grandi passioni erano il cibo e la divulgazione. Passioni che lo avevano portato in tv fino ad affiancare la Clerici nel più importante programma culinario. L'annuncio della morte è stato dato, a cerimonia avvenuta, dall'amico e chef Paolo Tizzanini, del ristorante l'Acquolina di Terranova Bracciolini ad Arezzo, il paese dove il giornalista e gastronomo era nato il 20 gennaio 1933.

Dunque, una conclusione della vita lontano dai riflettori a cui era abituato. Accanto alla Clerici era tornato nel 2013, riformando il famoso trio con Anna Moroni che tanto successo e soddisfazione di ascolti ha dato allo show del mezzogiorno. «Addio Beppe. Quando ti ho sentito qualche settimana fa ho capito che era un congedo definitivo - così Antonella saluta via Instagram l'amico e collega - porterò sempre nel cuore le tue ultime parole. Tutto quello che oggi è di moda tu l'avevi scoperto già negli anni 90. Eri avanti in tutto. Burbero dal cuore tenero. E io ti volevo bene, tanto. Mi mancherai». E conclude: «Non rimproverare troppo gli angeli se non cucinano con i prodotti giusti... sono imperfetti anche loro». Dal primo canale Bigazzi era stato allontanato nel 2010 quando, in una puntata, aveva spiegato come si cucinano i gatti, sollevando un'ondata di polemiche. A nulla era valsa la sua difesa, asserendo di essere stato frainteso. «Negli anni '30 e '40 come tutti gli abitanti della Val d'Arno a febbraio si mangiava il gatto al posto del coniglio - aveva spiegato -. Del resto liguri e vicentini facevano altrettanto e i proverbi ce lo ricordano. Questo non vuol dire mangiare oggi la carne di gatto, ho solo rievocato usanze».

Ma Bigazzi è stato molto altro. Cuoco, giornalista, instancabile divulgatore dei prodotti sani, aveva fatto molti mestieri e tutti con grande passione. Dopo una vita da dirigente d'azienda, nel 1997 si era dedicato al suo amore per la gastronomia scrivendo la rubrica «Luoghi di Delizia» per il quotidiano Il Tempo. In tv era arrivato curando, dal 1995 al 2000, lo spazio «La borsa della spesa» all'interno di Unomattina, passando poi alla Prova del cuoco. Negli ultimi anni sul canale Alice conduceva con l'amico Tizzanini Amici miei... Bischeri, storie e segreti della cucina contadina. Prima di dedicarsi alla cucina aveva lavorato alla Banca d'Italia e nel mensile Il Nuovo Osservatore; aveva anche curato, con Renzo De Felice, un'edizione critica degli scritti di Giulio Pastore. Nel 1970 era stato assunto all'Eni dove aveva lavorato fino al 1993, anno del pensionamento.

Ma per tutti resterà «quello che fu cacciato dalla Rai per aver dato la ricetta di come si cucinano i gatti».

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