Cultura e Spettacoli

È morto Piero Angela. Il figlio Alberto: "Buon viaggio papà"

Piero Angela, padre della divulgazione scientifica in Rai e creatore del programma di successo Quark e dei suoi spin-off, è deceduto oggi all'età di 93 anni

Morto Piero Angela

Giornalista, divulgatore scientifico e presentatore tv di successo. Piero Angela, per molti italiani, è stato soprattutto un maestro e uno smascheratore di falsi miti e imbonitori da quattro soldi. Oggi se ne è andato all'età di 93 anni. Ai social il figlio Alberto ha affidato il saluto: "Buon viaggio papà".

L'adolescenza e la passione per il jazz

“Faccio divulgazione scientifica da quasi cinquant'anni, e ogni volta è sorprendente rendersi conto che più escono cose dalla scatola della conoscenza più se ne creano dentro, in continuazione, di nuove”. Così spiegava il suo amore per la scienza che è iniziato subito dopo lo sbarco sulla luna ma la sua carriera inizia col giornalismo. Figlio del medico antifascista Carlo Angela, medaglia dei Giusti tra le nazioni, Piero nasce a Torino il 22 dicembre 1928. All’età di 7 anni prende lezioni di pianoforte e, ben presto si appassiona alla musica jazz. A Torino prende il diploma di liceo classico ma non conseguirà mai la laurea, nonostante ne abbia ricevute quasi una decina ad honorem. Tra lo studio e la musica sceglie di seguire quest’ultima. “Studiavo musica classica, frequentavo il Conservatorio e Torino era al centro di un fenomeno jazzistico all’avanguardia, merito di personaggi come Dick Mazzanti e Renato Germonio, veri pionieri del genere in Italia. I giovani erano Oscar Valdambrini, Franco Mondini, Cerri e Basso e insieme si andava a suonare in qualche cantina”, ricorderà il giornalista che, in gioventù, si esibiva in radio con il nome di Peter Angela.

Dal giornalismo alla divulgazione scientifica

Nel 1953 abbandona la musica per il giornalismo. “Un amico mi disse che la Rai cercava dei radiocronisti. Feci un corso di tre mesi e il freelance per un po'. Poi andai a Parigi per fare una sostituzione: alla fine sono rimasto lontano dall'Italia tredici anni, tra la Francia e Bruxelles”, racconterà in un’intervista a Il Giornale. Tornato in Italia, nel 1968, presenta insieme ad Andrea Barbato la prima edizione del Tg delle 13.30 e, nel 1976, diventa il primo conduttore del Tg2 ma il suo interesse per la divulgazione scientifica comincia proprio alla fine degli anni ’60 quando inizia l’epoca dei viaggio nello spazio. Angela racconta così la sua scelta:“Dissero che ero pazzo a lasciare il tg. Ma io – spiega - ho sempre fatto le cose che amavo fare. Mi è andata bene: passato alla rete per fare divulgazione ho sperimentato nuovi linguaggi”. È così che, nel 1968, confeziona una serie di documentari intitolati Il futuro nello spazio sul programma Apollo e fa collegamenti in diretta per la RAI in occasione del lancio del vettore Saturn V che portò i primi astronauti sulla Luna. Nel 1971 realizza e conduce 4 documentari: Destinazione uomo, Da zero a tre anni, Dove va il mondo? e Nel buio degli anni luce. Prima di iniziare la longeva avventura di Quark presenta anche le trasmissioni Indagine sulla parapsicologia (1978) e Nel cosmo alla ricerca della vita (1980).

Piero Angela e il boom di ascolti con Quark

Nel 1981 inizia la prima stagione di Quark, un programma dal titolo curioso che, come spiega Angela nella prima puntata, è stato preso in prestito dalla fisica “dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto quark, che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti”. Quark “è quindi un po' un andare dentro le cose”. Per realizzarlo si trasmettono i documentari della BBC e di David Attenborough mentre, per spiegare in modo semplice alcuni concetti, si mandano in onda le interviste agli esperti e i cartoni animati di Bruno Bozzetto. Dal 18 marzo 1981 il programma diventa un appuntamento fisso per milioni di telespettatori di Raiuno fino all’estate del ’94.

Il suo successo è tale che vengono prodotti anche molti spin-off come Quark Scienza, Quark speciale e Il mondo di Quark sulla natura o di carattere politico-finanziario come Quark Economia e Quark Europa e molti altri. “Allora la tv era paludata, ma – racconta Angela - la Rai ha capito che si poteva spettacolarizzare: abbiamo proposto sempre cose credibili, Viaggio nel cosmo non era Star Trek. La scienza virtuale è stata vista anche da 7 milioni di persone”. Per Il viaggio nel corpo umano, realizzato con tecnologie di ultima generazione, “la Rai spese qualche lira in più, ma il programma fu venduto in tutti i paesi. Ho le cassette in arabo e in cinese”, dice con orgoglio Angela che aggiunge: “Negli anni Novanta io sono stato a costo zero: la Rai ha tutti i diritti, con le cassette e le vendite all’estero incassava più di quanto mi pagasse”.

Secondo Piero Angela la divulgazione è fondamentale perché “la democrazia non può basarsi sull'ignoranza dei problemi”. Partendo da questo principio, nel 1989 decide di essere tra i fondatori del CICAP, il comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, nato per sbugiardare i presunti fenomeni paranormali, di cui diventa presidente onorario nel 2016.

Nel ’95 nasce Superquark che, per battere la concorrenza Mediaset, ha una durata di due ore e, nel ’99 Quark, con i suoi spin-off, raggiunge quota 2000 puntate. Sempre nel ’99 partono Gli Speciali di Superquark, serate che hanno un taglio monotematico su personaggi o eventi storici precisi. Nel 2000 Piero inizia a lavorare come autore del programma Ulisse, condotto da suo figlio Alberto Angela, il quale aveva da anni lo stesso ruolo nei programmi di suo padre e, ora, ne diventerà a pieno titolo il degno erede nel campo della divulgazione scientifica.

La lotta contro i novax

Anche negli ultimi anni della sua vita, Angela continua a svolgere il suo lavoro di conduttore. Nel periodo della pandemia si spende per confutare le teorie dei no-vax. In un'intervista rilasciata a ilGiornale.it, dice che si tratta di un universo composito: "Ci sono alcuni che semplicemente hanno paura del vaccino e non si lasciano convincere dai risultati scientifici. Questo credo sia il nucleo forte dei no-vax e penso che la loro sia una reazione simile a quella di chi ha paura dell'aereo: è un sentimento che prevale sulle dimostrazioni logiche". Altre, invece, sono "persone che si riconoscono nei fenomeni paranormali" e, in questo caso, "il problema è che questi individui si lasciano convincere specialmente sulla rete, dove circolano messaggi di tutti i tipi" come l'ormai noi 'Non ve l’avevano detto…'". Infine, conclude Angela, "ci sono persone che si infiltrano nelle manifestazioni solo per portare violenza.

In Francia si chiamano casseur, guastatori".

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