Cultura e Spettacoli

Napolitano sbanca la Mostra, la Ranieri il red carpet

Al festival di Venezia da anni vige l'applausometro, con i cronisti pronti a registrare i minuti di applausi di un film o dei fischi a un altro. Ieri sera, a sorpresa, alla serata d'inaugurazione della 71esima Mostra d'arte cinematografica diretta da Alberto Barbera, l'applauso più lungo non è andato ai divi del cinema americano presenti per il film d'apertura Birdman di Alejandro González Inárritu come Edward Norton, Michael Keaton o Emma Stone, bensì al nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano venuto in forma privata, ancora una volta, a sostenere e a «elogiare la Biennale in un momento così particolare per Venezia». Il riferimento è al terremoto del Mose che ha dimezzato i vertici comunali e regionali. Oggi c'è il commissario straordinario della città lagunare Vittorio Zappalorto, prefetto di Gorizia, a sfilare sul tappeto rosso (dove il giurato Carlo Verdone ha ricevuto una vera ovazione) a pochi metri da un altro scandalo che il Lido si porta dietro da anni, il “buco” del nuovo palazzo del cinema, progetto abbandonato per la scoperta dell'amianto. Bene ha fatto il presidente della Biennale Paolo Baratta che, abbandonati i sogni impossibili come le formichine, anno dopo anno, ha rimesso a nuovo le sale esistenti rendendole funzionali. In linea peraltro con gli slogan che i manifestanti di turno, stavolta i dipendenti del Comune di Venezia ascoltati - in mancanza di altri ministri - da quello della cultura Franceschini, hanno scandito fuori dalla sala grande: «Tagliate le grandi opere non i piccoli stipendi». Tutto è avvenuto educatamente senza disturbare l'ingresso in sala dei vertici istituzionali e delle personalità che hanno voluto essere presenti come Marina Ripa di Meana con uno dei suoi immancabili cappellini bizzarri, Barbara D'Urso, Daniela Santanchè e il nostro direttore Alessandro Sallusti. Sono comparse anche Bianca Balti e (a sorpresa) Julie Gayet, l'attrice francese la cui liaison con il presidente Hollande ha scosso l'Eliseo.

Madrina del festival, dove 10 anni fa si muoveva un po' sperduta nel quasi debutto con Eros di Antonioni, è stata Luisa Ranieri in un abito bluette che ha inaugurato l'edizione numero 71 e condotto la breve cerimonia d'apertura senza smagliature presentando i quattro presidenti di giuria e una selezione di immagini dei film in concorso nelle due sezioni, ufficiale e «Orizzonti» con un trailer del film di Sabina Guzzanti La trattativa che qualche grattacapo al presidente Napolitano forse lo darà.

PArm

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