Cultura e Spettacoli

Nichetti torna. Ed è un «prof peggiore»

Nel film con Claudio Bisio è alle prese con i liceali più scarsi d'Italia

Pedro Armocida

Oggi le scuole sono chiuse ma ugualmente Arrivano i prof. Che poi è il titolo del nuovo film di Ivan Silvestrini ambientato in un liceo romano un po' indefinito, anche se si chiama Alessandro Manzoni, dove l'unica certezza è che solo il 12 per cento degli studenti è riuscito a conseguire il diploma (nel resto delle scuole il 99,3 per cento). Una scuola così non è buona e rischia quindi la chiusura. A meno che - è il patto tra Provveditore e Preside - non si raggiunga il 50 per cento dei promossi. Per riuscire nell'intento vengono arruolati i peggiori 7 professori interpretati da Claudio Bisio, Lino Guanciale, Maria Di Biase, Shalana Santana, Pietro Ragusa, Alessio Sakara.

L'ultimo magnifico 7, un prof. di chimica e fisica sui generis, vede invece il ritorno solo come attore di Maurizio Nichetti che racconta al Giornale di essersi ispirato molto ai suoi grandi successi, come Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, per interpretare il prof. Fanfulla, di pochissime parole ma capace di invenzioni sempre esplosive: «Nel copione c'erano anche più battute ma è stato meglio ridurle. Il prof. Fanfulla si esprime più che altro con i gesti e con gli sguardi. Anche se a me nei film non piace fare il muto completo perché è giusto stare in silenzio se non hai nulla da dire ma all'occorrenza... L'obbligo del silenzio ha ingabbiato i grandi del passato, come il mio amato Tati a cui piacque molto Ratataplan».

Ma c'è anche un altro aspetto importante del film che lo ha convinto a tornare a lavorare dopo tanti anni davanti alla macchina da presa: «Il film è un remake di quello francese, Les Profs, tratto da un fumetto che ho molto apprezzato. Soprattutto perché l'analisi che viene fatta del mondo scolastico non è molto realistica al contrario della seriosa tradizione italiana sia di romanzi che al cinema». In effetti tutto il film è giocato sul paradosso del metodo atipico, racchiuso nello slogan: «Ai peggiori studenti, i peggiori professori», ma «dietro le gag si scoprono però contenuti importanti», spiega Nichetti, convinto che «fa paura una generazione di giovani con cui non si riesce a dialogare per cui ben vengano questi docenti».

A proposito di docenti e alunni (nel film il ruolo principale dello studente è stato affidato al rapper Rocco Hunt che canta anche la canzone omonima), nella realtà Maurizio Nichetti, 70 anni l'8 maggio, è impegnato a cercare di trasmettere ai ragazzi la passione per l'audiovisivo dirigendo ora la sede della Lombardia del Centro Sperimentale di Cinematografia con il Corso di Cinema d'Impresa e Pubblicità: «La prima cosa che dico agli studenti è: Non pensate di venire qui a imparare a fare solo gli spot, il cinema d'impresa è a 360 gradi, tutti i film di Walt Disney ad esempio sono film d'impresa e l'impresa è Disney.

Imparate ad ascoltare i bisogni di chi vi fa lavorare».

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