Cultura e Spettacoli

«Il nostro cinema mi ha dimenticato»

L’amarezza dell’attrice che sarà la Maddalena nel film tv diretto da Giulio Base: «Sono buddista, ma per me questo ruolo è importante»

da Capri

Signora Muti, porta rancore per esser stata dimenticata per un periodo abbastanza lungo dal cinema italiano? Francesca Rivelli, cinquantenne con il volto da trentenne, che a inizio carriera decise di chiamarsi Ornella Muti, abbassa lo sguardo e ci pensa un istante. Forse vorrebbe dire di sì: «Rancore, no. Però un po’ di dispiacere di sicuro. Sono italiana, amo il mio Paese e il suo cinema... Ma evidentemente tutto questo fa parte di un mio percorso esistenziale. Non ho scelto io di lavorare principalmente all'estero. E dunque lavoro dove mi chiamano. Per fortuna mi piace viaggiare. Non tornerei però mai a Hollywood. Forse non sono forte abbastanza e quando mi è capitata l'occasione lì, sono scappata».
L'onda della Muti, da qualche tempo, è tornata a lambire l'Italia. Ospite di Capri Hollywood per ricevere il premio alla leggenda e presentare in anteprima alcune scene dell’Inchiesta, il nuovo film diretto da Giulio Base e ambientato all'epoca della passione di Cristo, dice: «Vestire i panni di Maria Maddalena è stata una sfida professionale importantissima. È forse il ruolo più forte che abbia interpretato nella mia carriera. Ma nulla accade per caso: si vede che ero matura per una parte del genere». Strano a dirsi: la Muti, per il suo primo ruolo religioso, interpreta appunto Maria Maddalena, la donna che sta più vicino a Cristo nelle ore della passione, ma lei da circa sette anni ha abbracciato la fede buddista. Conferma con un filo di voce: «Sì, sono buddista. Tempo fa ho incontrato una signora in un periodo in cui avevo bisogno di risposte fondamentali. Risposte che il cattolicesimo non riusciva più a darmi. E così, grazie a lei, alle nostre lunghissime chiacchierate mi sono avvicinata a questa nuova fede che mi aiuta a conoscermi meglio».
Maria Maddalena, dunque. L'Inchiesta, film in due parti per Raiuno con una versione cinematografica di 110 minuti, lo vedremo a Pasqua. A febbraio, invece, sempre per Raiuno, la Muti, al fianco di Kledi e Katia Ricciarelli, sarà tra i protagonisti di Chi l'avrebbe mai detto, di Giuliana Gamba, un film tv in due parti in cui interpreta una donna di provincia che il giorno delle nozze della figlia capisce di aver sbagliato tutto nella vita, a causa di un pettegolezzo. Ma il progetto più ghiotto per la Muti di nuovo italiana, che da qualche tempo vive tra Roma e Montecarlo, partirà a fine gennaio. È un film a episodi, trama e regista top secret, ispirato ad una serie di fatti realmente accaduti: «Storie di grande sofferenza», precisa Francesca.

A dirigere l'attrice, uno della vecchia guardia , con cui lei ha già lavorato in passato: Monicelli, Scola, Magni, Maselli? Il mistero verrà svelato tra meno di un mese.

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