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Il nuovo Star Wars cambierà Hollywood

La Disney si gioca tutto: deve sbancare il box office per recuperare investimenti stellari. Prepariamoci ad altre trilogie e storie parallele

Il nuovo Star Wars cambierà Hollywood

Tutto il mondo è paese. In Italia si aspetta Checco Zalone come se fosse - e lo è - il Re Mida che il primo gennaio con Quo vado?, diretto da Gennaro Nunziante, si appresta a sbarcare in 1500 schermi puntando a bissare l'ultimo incasso record di più di 50 milioni di Euro dell'ultimo Sole a catinelle. Mentre intanto, tra pochi giorni, mercoledì in Italia e poi in quasi tutto il globo terracqueo, uscirà l'attesissimo Star Wars: Il risveglio della forza, settimo film della saga creata nel 1977 da George Lucas che ha passato il testimone al più giovane e suo fan sfegatato J.J. Abrams. Ma ora la posta in gioco è piuttosto alta non solo perché siamo di fronte al primo capitolo di una terza trilogia che rivede insieme, dopo 38 anni, alcuni protagonisti degli esordi, Harrison Ford (Han Solo), Mark Hamill (Luke Skywalker) e Carrie Fisher (Leila), insieme a new entry come Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong'o, Andy Serkis e Max Von Sydow.

Tanto che sul numero di dicembre l'Hollywood Reporter, che ha una copertina cinefila dal titolo L'impatto della forza, spiega per filo e per segno come Star Wars cambierà Hollywood, ancora una volta. Perché dal suo successo artistico e, soprattutto, finanziario dipende quasi tutto. Della trama non si quasi niente ma, vedendo i trailer, le immagini sono assolutamente impressionanti, sospese tra passato e futuro, e rispecchiano quanto anticipato dal regista: «Era nostro dovere guardare indietro per andare avanti». Tutto nasce nel 2012 quando l'attuale capo della Walt Disney, Robert Iger, acquisisce la Lucasfilm, la casa cinematografica fondata da Lucas, per poco più di 4 miliardi di dollari, cifra piuttosto alta che rispecchia quasi l'intero incasso dei sei film della saga. È anche per questo che dopo tre anni di gestazione, anche molto complessa, il nuovo capitolo di Star Wars si rivela come il film capitale non solo per Disney ma per l'intera Hollywood.

Un passo falso comprometterebbe tutta un'industria. Intanto alla Disney non sono bastati, negli anni scorsi, il boom degli abbonamenti televisivi e dei parchi a tema o le acquisizioni più oculate di altri colossi dell'intrattenimento come Marvel e Pixar, visto che negli ultimi quattro mesi il valore delle azioni è sceso dell'otto per cento complice l'altalena degli abbonati delle tv via cavo. Una costola vulnerabile della Disney che ha messo in allarme gli investitori tanto che, ha detto un'analista all'Hollywood Reporter, «non c'è da stupirsi che J.J. Abrams sia nervoso, Star Wars è un affare molto grande proprio come le aspettative». Ma il regista di Super 8 potrebbe dormire sonni tranquilli visto che per ora i numeri sono dalla sua parte. Le previsioni negli Stati Uniti dicono che nel primo fine settimana gli incassi potrebbero essere tra i 170 e i 240 milioni di dollari superando così il record dei 208 milioni di Jurassic Park di Steven Spielberg (storicamente però nessun film nel mese di dicembre ha aperto con più di 84 milioni). Nel resto del mondo si parla di 600 milioni che segnerebbero il miglior debutto mondiale.

Con questi pronostici, e considerando che, rispetto al passato, un quinto del Box Office arriverà solo dalla Cina, alcuni si spingono a dire che Star Wars: Il risveglio della forza potrà addirittura arrivare a battere il record dei 2,8 miliardi di dollari in tutto il mondo di Avatar di James Cameron. E in Italia? Da noi, una settimana fa, erano stati già acquistati più di 50mila biglietti e le stime più attendibili si attestano sui 5-6 milioni di euro di incasso nella prima settimana. Soldi, tanti soldi. Ma è bene ricordare che per questo tipo di film gli incassi al botteghino rappresentano in genere la metà di quelli che arrivano dal cosiddetto merchandising che, oltre al videogioco Star Wars Battlefront, vede migliaia di oggetti dalle t-shirt ai mini aspirapolvere, alle teglie, auricolari, pantofole, tazze.

È naturale che di fronte a cifre del genere l'investimento sia più su un pacchetto di film e non su uno singolo che comunque, assicura la Disney, «saprà conquistare gli spettatori di tutte le età» anche perché «non richiede assolutamente di aver visto le sei produzioni precedenti per essere apprezzato». Così, in attesa dell'episodio VIII nel 2017, ecco che sono appena terminate le riprese del primo spin-off della saga, Rogue One: A Star Wars Story di Gareth Edwards, ambientato tra Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith e Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza, che uscirà tra un anno esatto. Mentre, aspettando l'Episodio IX, il terzo e ultimo di Abrams nel 2019, è già previsto per il 2018 il film su un giovane Han Solo con la regia di Phil Lord e Chris Miller.

È la «marvelizzazione» di Star Wars, accusa qualcuno. È il futuro del cinema, bellezza!

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