Cultura e Spettacoli

"Ora scherzo sul web e sui siti per incontrarsi"

Il comico sta preparando "Un Natale al Sud", sui ragazzi sempre attaccati ai telefonini

"Ora scherzo sul web e sui siti per incontrarsi"

Torna Massimo Boldi e stavolta ce l'ha con Tinder. Già, perché il "comico vero" (copyright del criticissimo Goffredo Fofi), che da anni precede i cinepanettoni dei colleghi con un suo film da sbarco a metà novembre, adesso prepara Un Natale al Sud, regia dell'esordiente Federico Massitano. Commedia per famiglie, dove va in scena la partita Genitori contro Internet e lui, il "Cipollino" sdoganato dai più severi criticoni, dopo anni di incassi strepitosi e recensioni favorevoli, cavalca un tema attuale. Quanto sono attendibili i siti per incontri galanti? E sarà amore vero, quello 2.0?

Da commediante incallito, Boldi ha dato un'occhiata al film più fortunato di quest'anno, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese (19 milioni di euro al box office), ricamato intorno a un motivo tecnologico, quello dei telefonini e dei loro segreti. E ha nuovamente reclutato Paolo Costella, uno degli sceneggiatori di quella commedia perfetta, per scrivere un copione frizzante, dedicato ai giovani: due coppie di genitori, una settentrionale (Boldi e Debora Villa) e una meridionale (Biagio Izzo e Barbara Tabita) sono alle prese con i loro figli(Simone Pacello e Riccardo Dosi), innamorati di due ragazze (Ludovica Bizzaglia e Giulia Penna). Naturalmente, la ragazzaglia è sempre connessa e i loro vecchi, fermi ai tempi di lettere e cartoline, si straniscono.

A 71 anni appena compiuti, come le è venuta l'idea d'immergersi nel mondo del web?

"Perché è qualcosa di attuale, che voglio raccontare in modo divertente. Cercando di capire se queste piattaforme, tipo Tinder, possono causare danni e quali".

Non è che guarda a Internet come al diavolo?

"Tutt'altro. Però gli amori virtuali nati sui siti possono nascondere insidie o felicità. Ormai è vero che una coppia si può trovare attraverso il web. Però, che belli i tempi delle lettere scritte a mano. O di certe timidezze".

Quand'era ragazzo come agganciava l'altro sesso?

"Di solito, mi rivolgevo a un amico. C'era una certa Giovanna, che mi piaceva. E dissi al mio amico di fare da messaggero d'amore, dichiarando a lei il mio interesse. Finì che i due si misero insieme. E io rimasi da solo. Però ora si esagera: i sentimenti vanno coltivati e la fretta che c'è in rete non aiuta".

Qual è il suo rapporto con il web?

"Sono abbastanza tecnologico: uso WhatsApp e Facebook, però non vedo altro. Ho provato a entrare in Tinder, ma appena mettevo il mio nome e cognome succedeva il finimondo. Però, il pensiero di mettere il mio nome, con la foto... lo tarocchi, o metti il codice fiscale".

Quale ruolo avrà in Un Natale al Sud?

"Faccio la parte di un genitore milanese, Peppino Fumagalli. Che a un certo punto s'interroga sulle attività online del figlio. Può fidarsi, il ragazzo, dei siti per cuori solitari? Quanto sono attendibili, questi siti, si domanda. Adesso, i giovani non s'incontrano più. Sono soltanto un papà, che vuole difendere il proprio figlio dalle insidie".

Nel cast, oltre a Paolo Conticini e Biagio Izzo, anche la cantante Anna Tatangelo: che cosa farà?

"La più bella delle belle del Sud. Incantata dalla propria bellezza".

Sembra un film dei fratelli Vanzina...

"I Vanzina li ho inventati io. Una certa comicità milanese elegante, ereditata da Pozzetto e da Celentano, esisteva già 50 anni fa. E io ne ho fatto parte. Di sicuro, farò un film divertente".

Per piacersi, meglio il ballo del mattone o Tinder?

"Meglio tornare ad avere l'umanità del colpo di fulmine.

Da vicino, perché è una cosa naturale".

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