Cultura e Spettacoli

Se son Floris fioriranno. Cairo riparte dai "talk" e punta alle prime serate

L'editore rampante (sempre più solo al comando) conferma che l'ex anchorman di "Ballarò" ha firmato un lungo e remunerativo contratto. E annuncia la staffetta tra Bignardi e Innocenzi

Se son Floris fioriranno. Cairo riparte dai "talk" e punta alle prime serate

Niente star, niente volti noti, Urbano Cairo si è presentato da solo per annunciare i nuovi palinsesti autunnali di La7. Tutti invitati al Four Seasons di Milano per l'ufficialità dell'arruolamento di Giovanni Floris con un rapporto di lunga durata, cinque anni e non tre. Perché, a ben guardare, di novità non è che ce ne siano molte altre.

Simona Ventura alla conduzione della serata finale di Miss Italia e una «staffetta femminile», il mercoledì sera, composta da «sei-otto serate in autunno di Announo di Giulia Innocenzi» che poi cederà il testimone a Le Invasioni barbariche di Daria Bignardi. L'ex conduttore di Ballarò invece da metà settembre terrà la serata del martedì, dalle 21,15 fino alla mezzanotte, introdotta dalla copertina di Maurizio Crozza. E condurrà una striscia quotidiana dal lunedì al venerdì che farà da «piedestallo» al tg di Enrico Mentana. Se per tre anni di contratto si era parlato di 4 milioni significa che per cinque saranno 6,5? «Bella domanda - sorride Cairo - ma non posso rispondere, è una cosa riservata. Se vuole lo dice Floris». Dall'entourage del giornalista filtra che la cifra di 4 milioni «non era corretta». Dunque, prestando fede a queste indiscrezioni, quel compenso potrebbe riguardare (condizionale obbligato) l'intero quinquennio. Tornando alla versione di Cairo, «se c'è l'opportunità di ingaggiare Floris non ci pensi un secondo. Quando mi ha detto che gli sarebbe piaciuto condurre una striscia quotidiana prima del tg sono stato subito entusiasta. Da tempo con Mentana cerchiamo un programma, un'idea che lo faccia partire meglio e non al 3 per cento come avviene oggi. Se avesse un buon trampolino, potrebbe salire all'8 al 9. E questo potrebbe riverberarsi positivamente su Otto e mezzo e su tutta la prima serata». Il titolo del programma però ancora non c'è e nemmeno si sa se arriveranno anche Nando Pagnoncelli e Lello Fabiani, autore storico di Floris. La striscia invece sarà composta di interviste, sondaggi, polemiche di giornata.

Tutto perfetto, dunque. E contenti anche i big del nuovo arrivo, «perché così la squadra si rinforza». Il motivo del divorzio dalla tv pubblica era editoriale o economico? «Non scendo in polemica con la Rai. Se perdi un carico come Floris c'è amarezza e cerchi responsabilità che poi non sono reali». La strategia di Cairo è condita di elogi. Dopo l'abbandono di Paolo Ruffini, con l'arrivo di Floris, Beppe Caschetto è più che mai il direttore-ombra della rete? «Se è un direttore-ombra, a me non ne fa. Caschetto è un bravo agente che gestisce molte star. Per contattare loro bisogna parlare con lui, non vedo dove sia il problema. Tanto più che non è invasivo e non mette bocca sul palinsesto». Quanto a Ruffini «sono dispiaciuto che sia andato via, ma con lui mantengo un buon rapporto. Ha diretto la rete in un anno in cui non ci si poteva sbizzarrire».

Ora invece le cose vanno meglio. E grazie al taglio dei costi e al recupero dell'efficienza, oltre a tenere i conduttori di punta «possiamo fare investimenti in cose nuove come l'acquisto del multiplex per avere un'indipendenza maggiore, ma anche per lanciare nuovi canali alla fine del 2015», butta lì Cairo. Niente accordi in futuro per altre sinergie con Sky, invece, essendo in corso una causa per il ritardo nei pagamenti delle serie trasmesse in chiaro da La7. Tornando al palinsesto, elogi anche per Simona Ventura: «Con lei Miss Italia, che l'anno scorso ha fatto il 5,5 per cento, può arrivare al 10». Potrebbe essere lei, non più sotto contratto con Sky, il volto del pomeriggio di La7? «Per ora non ne abbiamo parlato», dichiara l'editore. Che torna a sottolineare lo sforzo in atto sulla prima serata: «Siamo l'unica televisione con sei produzioni in diretta su sette giorni».

Detto del martedì e del mercoledì, sono confermati Corrado Formigli il lunedì sera, Michele Santoro il giovedì e Crozza il venerdì prima di Bersaglio mobile («Mentana è bravissimo e coglie ogni occasione per stare sull'attualità») con lo spostamento alla domenica di La gabbia, probabilmente preceduto da In onda di Alessandra Sardoni e Salvo Sottile.

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