Cultura e Spettacoli

Un professore vive come Bowie e Barrett aveva l'Asperger

Vivendo in una Babilonia dorata e con il mondo in mano, si sa che le rockstar sono originali ed eccentriche se non trasgressive. Sono stati scritti decine di libri sull'argomento. Quello che non viene mai sottolineato è che coloro che li «studiano» o parlano di loro spesso sono più fuori di testa delle star stesse. Ricordiamo le follie del grande critico musicale Lester Bangs o quelle del sedicente scrittore A.J. Weberman, hippie e fan di Bob Dylan che raccoglieva i rifiuti del cantautore dall'immondizia per comprenderne l'essenza e che coniò il termine «spazzaturologia»!?!

Anche oggi i «matti» sulle strade del rock sono parecchi, e non tutti dalla parte dei musicisti. Ci sono fior di studiosi, come l'inglese Will Brooker, professore alla Kingston University. Quarantenne, emerito ricercatore in cultura popolare, Brooker vuole capire il personaggio Bowie e la sua opera da un punto di vista assolutamente unico... Come fare? Niente di meglio che «vivere un anno come Bowie», ovvero impersonarlo copiando le sue innumerevoli svolte artistiche e di look, dal taglio di capelli ai vestiti alla dieta. Così Brooker si travestirà di volta in volta da Ziggy Stardust o da Duca Bianco, portando la sua sperimentazione al limite della mancanza di sonno (come accadde spesso nella vita di Bowie) e della dieta (ad esempio mangerà per un periodo solo latte e peperoni rossi, come fece il cantante). Cui prodest questa sperimentazione non è dato saperlo né capirlo. Mah.

Su un altro fronte si scomoda addirittura una ricerca psichiatrica italiana, pubblicata su Clinical Neuropsychiatry (visibile su www.clinicalneuropsychiatry.org) in cui Mario Campanella ipotizza (senza mai averlo visitato una volta) che Syd Barrett, lo stravolto fondatore dei Pink Floyd morto dieci anni fa, soffrisse della sindrome di Asperger e non di schizofrenia. «La sinestesia - scrive Campanella - la sua passione per i colori, il portamento ondulante tipico degli aspergeriani, l'isolamento, l'attrazione per la pittura fanno propendere per l'ipotesi dell'Asperger. L'Asperger puù essere ad alto funzionamento sociale ma, nella fattispecie, fu complicato da un uso smodato di droghe e dalla copresenza di un disturbo di personalità.

Del resto non vi è mai stata prova che fosse stato ricoverato in un ospedale psichiatrico e i fenomeni allucinatori e deliranti sarebbero ascrivibili al lungo periodo nel quale assunse stupefacenti».

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