Cultura e Spettacoli

Via alle riprese di «Romulus» serie recitata in protolatino

Matteo Sacchi

Le serie storiche che giocano con il mito, basti pensare a Vikings, o a Spartacus, funzionano molto bene. Ora arriva un prodotto italiano che si incastra perfettamente fra storia e leggenda. Ha come oggetto, infatti, il racconto epico della nascita di Roma. La nuova fiction è stata annunciata ieri, andrà in onda su Sky Original e si intitolerà Romulus.

Il deus ex machina di tutto il progetto è Matteo Rovere, al suo esordio come showrunner per un prodotto televisivo ma che, essendo il regista del film Il primo re (che proprio della fondazione di Roma raccontava), è perfetto per gestire una narrazione di questo tipo.

Ovviamente è troppo presto per avere un'idea del risultato ma lo sforzo organizzativo sarà notevole. Prodotta da Sky, Cattleya e Groenlandia, la serie sarà composta da 10 episodi. Le riprese inizieranno a Roma i primi di giugno e andranno avanti per 28 settimane tra la capitale e i dintorni. Nel cast Andrea Arcangeli (The Startup, Trust - Il rapimento Getty), Marianna Fontana (Indivisibili, Capri-Revolution) e Francesco Di Napoli (La paranza dei bambini). Invece dietro alla macchina da presa oltre al già citato Matteo Rovere (Veloce come il vento, Il primo re) anche Michele Alhaique (Non uccidere; Senza nessuna pietà) e Enrico Maria Artale (Il terzo tempo). Le sceneggiature son invece firmate da Filippo Gravino, Guido Iuculano e lo stesso Rovere. Il nocciolo della trama ovviamente è dato dal mito fondativo dell'Urbe. Più in dettaglio per ora si sa solo che «Romulus è ambientata otto secoli prima di Cristo, in un mondo primitivo e brutale nel quale il destino di ognuno è deciso dal potere implacabile della natura e degli dei». E che «Romulus è il racconto di questo mondo attraverso gli occhi di tre ragazzi segnati dalla morte, dalla solitudine e dalla violenza: Iemos, Wiros e la giovane vestale Ilia. Una storia di uomini e donne che scoprono come crearsi un destino anziché subirlo. Una rivoluzione guidata anche da una figura femminile feroce e protettiva, spietata e materna».

Tra le curiosità da segnalare sicuramente il fatto che il tutto sarà girato con dialoghi in protolatino che hanno richiesto il ricorso a esperti linguisti. Uno sforzo filologico notevole che sarà accompagnato anche da uno sforzo scenografico consistente: due antiche città meticolosamente ricostruite sulla base di ricerche storiche documentate, migliaia di figurazioni, più di 700 presenze stunt e centinaia di armi riprodotte.

Ora non resta che aspettare il prodotto finito.

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