Cultura e Spettacoli

Ritorna l'Ape Maia e vola nelle sale

Alla domanda di Raf su «cosa resterà di questi anni Ottanta», il cinema sembra aver risposto già da tempo, collezionando una serie di omaggi, su grande schermo, ai cartoni di culto che, in quell'epoca televisiva, riempivano i pomeriggi della generazione attuale di quarantenni. L'ultimo, in ordine di tempo, in uscita giovedì, è L'Ape Maia - il Film , anime giapponese che non avrebbe bisogno di presentazioni visto il suo successo planetario. Tratto dai romanzi Le avventure dell'Ape Maia (risale al 1912) e Il Popolo del Cielo , entrambi scritti dal tedesco Waldemar Bonsels, venne trasformato in un cartone, nel 1975, grazie alla partnership fra la giapponese Nippon Animation e l'austro-tedesca Apollo Film. I bambini italiani dovettero aspettare altri cinque anni per ascoltare, per la prima volta, la famosa sigla cantata da Katia Svizzero e gustarsi il primo dei 41 episodi della serie inaugurale (che in realtà erano 52, diventati 104 con la seconda serie). Un cartone animato proposto e riproposto nel corso degli anni, uno dei pochi dal fascino crossgenerazionale , capace cioè di far sognare prima i genitori e ora i loro figli.

La trama del film? Nella lotta secolare tra api e vespe, la piccola anticonformista Maia cerca, con non pochi sforzi, di adeguarsi allo stile di vita delle altre api. I suoi tentativi finiranno, inevitabilmente, per scontrarsi con la malvagia consigliera dell'Ape Regina che, nel frattempo, sta organizzando un piano per rubare la pappa reale alla regnante. Maia chiamerà a raccolta anche le temute vespe per sventare questa minaccia. Facile prevedere che, da domani, al cinema andranno volentieri intere famiglie perché, commercialmente, l'idea di invadere le sale con l'onda lunga proveniente dagli anni Ottanta non è casuale. Basti pensare al recente successo avuto da altre simili operazioni. Ai Puffi, a esempio, sono già stati dedicati due film, I Puffi (2011) e I Puffi 2 (2013), logicamente con possibilità di visione anche in 3D. Risultato? 11.375.000 euro per il primo e 6.532.000 euro per il secondo lungometraggio, solo di incassi. Senza considerare, cioè, annessi e connessi tra gadget, libri, pupazzetti e così via. Quello che accadrà, euro più euro meno, in questo autunno, collateralmente alla proiezione del film dedicato alla simpatica Maia.

Non meno bene sono andati, sempre di recente, la trasposizione di Belle & Sébastien (7 milioni di euro per il film tratto dal cartone animato che venne trasmesso nel 1981), così come Capitan Harlock (oltre cinque i milioni al box office per l'omaggio al celebre pirata dello spazio). Insomma, l'usato sicuro passa proprio dagli anni '80. Non a caso, a Hollywood non avranno sempre idee nuove (spesso si ritrovano a pescare nel passato), ma sanno come sfruttare un filone dalle uova d'oro. Così, nell'immediato futuro vedremo altri eroi di quella prolifica era animata finire sul grande schermo. È in lavorazione Masters of the Universe che porterà il macho He-Man, in carne e ossa, su grande schermo (sperando in un risultato migliore del tentativo, datato 1987, con Dolph Lundgren). Così come dovrebbe uscire, nel 2016, un live-action dedicato a un altro cartone cult degli anni '80, ovvero Jem e le Holograms .

Ecco cosa resterà al cinema, di questi anni Ottanta.

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