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Ritrovato il corpo di Alana Cutland la studentessa che si era gettata dall’aereo

Ritrovato in mezzo ad un fitto bosco in Madagascar, la giovane studentessa che si era gettata da un aereo leggero il 25 luglio.

Ritrovato il corpo di Alana Cutland la studentessa che si era gettata dall’aereo

Dopo due settimane di ricerche, è stato ritrovato il corpo di Alana Cutland la studentessa che si era gettata da un aereo leggero in Madagascar, dopo che aveva fallito un esame all’università.

La triste scoperta è stata fatta dagli abitanti di un villaggio locale, che dal giorno della tragedia si erano messi alla costante ricerca di qualsiasi segno della 19enne.

Il capo della Polizia che ha guidato le ricerche ha confermato che il corpo era stato identificato dal colore dei capelli e dai vestiti indossati dalla ragazza.

Circa 400 persone del posto e 15 poliziotti hanno cercato senza sosta il corpo di Alana da quel tragico 25 luglio quando la ragazza ha aperto il portello del Cesna 182 in cui stava volando per gettarsi nel vuoto.

Il pilota dell’aereo, così come l’insegnante di inglese che volavano con lei, hanno cercato disperatamente di trattenere la ragazza trattenendola per una gamba per impedire di gettarsi, tentativi vani a cui Alana si è sottratta con la forte volontà di suicidarsi.

Il corpo è stato trovato in una remota area boschiva molto difficile da raggiungere. Alana soffriva di episodi psicotici e attacchi di ansia, probabilmente in seguito ad una reazione a pillole antimalarica o ad altri farmaci.La polizia del Madagascar ha confermato che verranno eseguiti dei test tossicologici sul corpo per capire quale tipo di medicinale stesse assumendo.

La studentessa stava lavorando ad un progetto sulla conservazione dei granchi. Dalle informazioni raccolte dal personale alberghiero dove alloggiava, hanno confermato che al suo arrivo aveva un comportamento normale.

Pochi giorni dopo però, il suo atteggiamento è cambiato e ha cominciato a soffrire di episodi paranoici, confusione e notti insonni. Sembra che Alana fosse terrorizzata dal pensiero di essere incarcerata dalle autorità locali nel caso avesse fallito la ricerca sui granchi.

I genitori spaventati da questo comportamento, hanno cercato di farla rientrare noleggiando un aereo privato e chiedendo all’insegnante di inglese di accompagnarla durante il volo.

Una precauzione che purtroppo è servita a poco.

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