Cultura e Spettacoli

Sanremo, seconda serata Fazio: "Basta calunnie"

Si parte con un omaggio ad Alberto Manzi e con le gemelle Kessler. Poi parte la gara

Sanremo, seconda serata Fazio: "Basta calunnie"

"Un’accusa infamante". Fabio Fazio definisce così, in diretta al Tg1 prima della seconda serata del festival di Sanremo, le illazioni di chi ha ipotizzato che il blitz dei disoccupati di ieri sera fosse preparato. "È un’accusa infamante, che non tiene conto della storia e della rispettabilità delle persone. C’è tanta rabbia che se ne deduce l’impossibilità di credere che esistono persone perbene che mai farebbero certe cose semplicemente perché non si fanno".

Messe da parte le polemiche, la seconda puntata del Festival si è aperta con un omaggio al maestro Alberto Manzi: l’attore Claudio Santamaria ha letto una lettera del 1977 che l’insegnante aveva scritto per congedarsi da una classe di quinta elementare. Nella lettera, il maestro esorta gli studenti a coltivare "l’affetto verso tutte le cose, gli animali e le genti che è già in voi e sempre deve rimanere in voi", auspicando "che abbiate capito quel che ho cercato sempre di farvi comprendere: non rinunciate mai, per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi. Siate sempre padroni del vostro senso critico, e niente potrà farvi sottomettere".

Poi è la volta delle gemelle Kessler che partecipano per la prima volta al Festival di Sanremo e ripropongono - nell’ambito delle celebrazioni dei 60 anni della televisione - uno delle loro più noti classici: la sigla di Canzonissima 1969. Le due sorelle ballano e cantanto Quelli belli come noi e per l’occasione si unisce a loro Luciana Littizzetto.

"Guarda che barba, chiederò a Renzi di mettere il maestro Vessicchio sui 2 euro...". È la battuta di Luciana Littizzetto al momento di annunciare che il Maestro avrebbe diretto l’Orchestra di Sanremo per Francesco Renga, il primo dei 7 Campioni in gara questa sera al Festival. È dallo scorso anno che è in atto una sorta di divertente confronto a distanza tra Lucianina e Vessicchio: nel 2013 a fine Festival la conduttrice ottenne di tagliare alcuni peli di barba del Maestro.

Kasia Smutniak sul palco dell’Ariston con una silhouette "sospetta" che tradisce la sua "dolce attesa". L’attrice, infatti, aspetta un bebè dal compagno produttore cinematografico Domenico Procacci. Ed è arrivata al Festival come "presenter", per proclamare la canzone di Renzo Rubino che proseguiva in finale.

Un lunghissimo applauso ed una standing ovation ha accolto l’ingresso sul palco dell’Ariston di Franca Valeri. L’attrice, in scena da sola con una sedia, un tavolino ed un telefono, ha interpretato uno dei suoi personaggi romaneschi più celebri, la telefonista Sora Cecioni alle prese con la madre invadente.

In un gioco di specchi tra passato e presente, lo sketch è proseguito con Luciana Littizzetto che, entrando in scena, ha inscenato anche lei una telefonata con la madre stavolta in accento torinese.

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