Cultura e Spettacoli

Scoperto un nuovo Leonardo (forse). Vale 15 milioni

Andrea Dusio

C'è un nuovo Leonardo in circolazione. La notizia arriva da Tajan, la casa d'aste parigina di rue des Mathurin. Si tratta di un disegno raffigurante un Martirio di San Sebastiano, di dimensioni 19x13 centimetri, che sul verso presenta due schemi scientifici, uno relativo alla luce emanata da una candela e l'altro agli effetti di ombra e luce prodotti da una barriera, corredati da annotazioni scritte con uno stile calligrafico riferibile al genio di Vinci. La scoperta è stata annunciata da Thaddée Prate, direttore della sezione dedicata alla pittura antica della Tajan, ed accompagnata da una valutazione di 15 milioni di euro. Una cifra notevole, se si considera che si tratta di uno studio di piccolo formato. San Sebastiano è raffigurato legato a un albero, con un tratto di grande brillantezza e però non esente da ripensamenti in corso d'opera relativi alla postura. L'autore utilizza due tonalità d'inchiostro e inserisce la scena sullo sfondo di un profilo montano, che rimanda ai paesaggi che ricorrono nei dipinti di Leonardo.

Nel marzo dell'anno scorso, Prate ha ricevuto la visita di un medico in pensione, intenzionato a cedere una cartella di 14 disegni, appartenenti alla collezione del padre. Nient'altro si sa della provenienza del foglio, se non che il dottore abita in una città della Francia Centrale. Il San Sebastiano recava un riferimento generico a Michelangelo, ed è stato visionato da Patrick de Bayser, antiquario ed esperto di disegni antichi. «Vi siete accorti che è stato realizzato da un artista che utilizza la mano sinistra?», ha suggerito il mercante, facendo per primo il nome di Leonardo. L'opera è stata allora inviata a New York, per un expertise di Carmen C. Bambach, responsabile della sezione di Disegni Italiani e Spagnoli del Metropolitan Museum. Nel 2003 la Bambach ha curato la prima mostra americana su Leonardo disegnatore che abbia offerto una retrospettiva cronologica completa dei lavori su carta dell'artista. All'interno di quella monografica erano stati esposti 2 studi, l'uno proveniente da Amburgo e l'altro da Bayonne, dedicati al soggetto del San Sebastiano (secondo il Codice Atlantico Leonardo si sarebbe misurato non meno di 8 volte con questo tema). «Credevo che gli occhi mi schizzassero fuori dalle orbite», spiega la studiosa. «Il San Sebastiano proveniente da Parigi è infatti perfettamente complementare a quello di Amburgo, riferendosi al fatto che entrambi i disegni presentano sul verso studi ottici, e all'iscrizione che accompagna le figure». «L'attribuzione è pressoché incontestabile», conclude la Bambach, anche in assenza di elementi che contribuiscano a rendere meno nebulosa la vicenda del foglio francese, accostato al periodo in cui Leonardo realizzò la prima versione della Vergine delle Rocce, al Louvre, che data dal 1482 al 1485. Dunque un'opera milanese, anche se sarebbe più corretto definirla un abbozzo.

Ma quando si tratta di Leonardo o Caravaggio tutto è miracoloso, è il mercato bellezza, almeno sino all'apparizione del prossimo capolavoro.

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