Cultura e Spettacoli

Uno Shakespeare «coatto» tra stadio e case popolari

Gustavo Marco Cipolla

È in scena al Teatro Sala Umberto di Roma la pièce Romeo l'ultrà e Giulietta l'irriducibile, con Edoardo Frullini e Giulia Fiume, scritto e diretto da Gianni Clementi. Tifo calcistico, storia d'amore e tragedia finale per un testo in versi che immerge nella realtà romanesca di periferia il classico shakespeariano, seguendone le linee guida. Un racconto emozionale «coatto», che vede nella dicotomia delle due fazioni (gli appellativi Ultrà e Irriducibile sono un po' la trasposizione di Montecchi e Capuleti) le vite di due ragazzi che, a causa dell'odio reciproco delle proprie famiglie, assisteranno alla sconfitta del loro sentimento. Nell'opera corale di Clementi l'esistenza viene vissuta tra lavoretti saltuari e la fede sportiva è un'ossessione da urlare tra le curve dello Stadio Olimpico di domenica: quella fede che fa sballare nella Roma undeground ed è complice di amori improvvisati in una società cinica in cui le nuove generazioni sono alla ricerca di un posto nel mondo. In scena anche Marco Prosperini che veste i panni di uno dei due genitori degli innamorati.

Con la voglia di credere ancora nell'amore affacciati da un balcone delle case popolari di Valle Aurelia.

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