Cultura e Spettacoli

Una squadra di chef serve in libreria il sesso cotto al sangue

Da McBain alla Oates, da Schnitzler a Lucarelli Undici storie in cui la passione diventa mortale

Una squadra di chef serve in libreria il sesso cotto al sangue

Il rapporto perverso e spesso mortale fra libido e follia e l'affinità e la specularità fra le passioni erotiche e l'istinto omicida costituisce il filo rosso sangue che lega gli undici racconti dell'antologia intitolata Delitti a luci rosse (Einaudi, pagg. 248, euro 13) curata da Fabiano Massimi.

Non ci sono inediti, in questa raccolta, ma la sequenza di storie firmate da Gianni Biondillo, Guido Cantini, James Grady, Andrew Klavan, Joe R. Lansdlae, Carlo Lucarelli, Guy de Maupassant, Ed McBain, Alfred de Musset, Joyce Carol Oates e Arthur Schnitzler ha davvero un fascino inquietante e perverso. I ruoli di vittime e carnefici, di colpevoli e innocenti spesso si confondono e il desiderio di amplesso e unione carnale fra gli individui sfocia sempre nell'omicidio. Sesso, amore, follia e morte ballano insieme e lo fanno a stretto contatto, essendo quattro ingredienti sanguigni che tengono alta la gradazione di questi racconti dove paura ed erotismo vanno a braccetto in perfetta sintonia.

«La frequentazione continua e assidua del mistero genera fatalmente qualcosa di orribile, una sorta di impotenza morbosa e viscerale che va domata e tramutata in maestria». Ne è consapevole l'autore di bestseller gialli R., il protagonista del racconto La fidanzatina del liceo di Joyce Carol Oates, che ci mostra non soltanto i segreti che distilla un abile narratore di suspense nelle sue storie, ma mette soprattutto in scena, davanti a un pubblico che lo ascolta, le sue ossessioni e i ricordi di quel delitto che per tutta la vita ha segnato la sua carriera, anzi tutta la sua vita: al diabolico R. è bastato rifilare una dose di barbiturici a una delle sue compagne di classe per sciogliere i propri freni inibitori e oltrepassare per sempre il limite sia nella realtà, sia nella letteratura.

E se è la gelosia a scatenare le azioni delittuose raccontate in Pazzo? di Guy de Maupassant, sono il cinismo e la speculazione criminale a trasformare in cadavere la povera Jean Ferroni nell'amaro Natura morta di Ed McBain, dove alla crudeltà dell'assassino e al suo istinto banalmente criminale fa da contraltare la pietas sincera dei poliziotti che vogliono dare giustizia all'innocente vittima. Due balordi sballati e perversi come Dave e Merle non hanno il senso del limite nelle loro azioni e sono convinti che la violenza sugli altri sia un gioco che possa riempire e rendere piacevoli e meno monotone le loro giornate, come racconta nel dettaglio Joe R. Lansdale fra le pagine di Una notte al drive-in. Questi due mostri tengono il cadavere di una donna chiuso nel bagagliaio della loro auto come se fosse una bambola di pezza da poter usare a loro piacere. Dopo averla uccisa, seviziata e violentata, continuano ad abusare del suo corpo facendo cose che a loro parere li rendono vivi.

Decisamente borderline non sono però soltanto individui del genere, ma anche personaggi come Jim e Susan, fra i quali si instaura il rapporto davvero mortale descritto da Andrew Klavan in Signore e padrone. Non basta il masochismo e la lussuria erotica a giustificare ciò che questa coppia deciderà di fare fra le pareti delle mura domestiche, instaurando un regime sessuale a base di violenza e sottomissione. Ma la cosa più sconvolgente del racconto è come Klavan insinui nella mente dei lettori il dubbio che anche loro stessi possano oltrepassare il limite e da semplici spettatori e voyeur si possano trasformare presto in sadici aguzzini se l'occasione sarà propizia e se anche a loro si presenterà la giusta anima gemella perversa.

Non è la debolezza della carne a cambiare gli individui, bensì la loro innata attitudine a perdere ogni inibizione, quando l'accoppiamento diventa selvaggio, bestiale e sanguinario. D'altra parte si può restare candidi e immacolati se si decide di prestarsi a certe situazioni limite.

Come ci ricorda James Grady in Mezzanotte di fuoco, soprattutto se si decide di presentarsi a un appuntamento fatale con delle provette di acido nascoste nelle giarrettiere e senza mutandine, come fa l'avvenente Erin per potersi impadronire di una partita di diamanti chiusa al sicuro in una cassaforte.

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