Cultura e Spettacoli

Teledico

Montalbano fa paura a tutti. E a ragione: l'altra sera su Raiuno ha catturato ben 11 milioni di spettatori. Tutte le reti si sono battute in ritirata, sospendendo i tradizionali programmi e trasmettendo film. Tranne Rete 4. Il canale Mediaset, infatti, ha tenuto in onda Quarta Repubblica. E - questo è il dato fondamentale - il talk ha mandato in porto la serata senza sfracellarsi contro il Commissario che intanto salvava clandestini sulle spiagge di Vigata: ha infatti registrato 956.000 spettatori per uno share del 4.99%. Che è molto per la media di Rete 4; moltissimo se si considera, appunto, che aveva in concorrenza Montalbano. Tra l'altro, il risultato conferma il buon andamento del talk che negli ultimi tempi è cresciuto e ha scalato un punto di share dietro l'altro. Si potrebbe pensare che incensiamo il programma di Nicola Porro anche perché è il vice direttore di questo Giornale e nostro collega da decenni, però i dati sono questi e sono incontrovertibili. Il suo talk funziona perché ha acquistato credibilità tra il pubblico: nel bene e nel male, riesce ad affrontare le questioni più spinose e scottanti della politica e dell'attualità dando voce a tutte le posizioni, senza pregiudizi di destra. Certo, anche Porro deve sottostare al diktat di ospitare Salvini, Di Maio e altri esponenti del governo senza contradditorio (tranne se stesso) come impongono questi politici, ma è un mal comune di tutti i talk. E, comunque, Salvini gli dà sempre una mano: ogni sua apparizione vale punti di share.

Pure l'altra sera, quando lo hanno intervistato sulla questione delle giurie «radical chic» che hanno sovvertito il televoto a Sanremo.

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