Sanremo 2019

Troppi compagnucci? Per la Rai si vive di "contiguità amicale"

Stasera si parte. E la direttrice del primo canale elogia il conflitto d'interessi: un metodo di lavoro

Troppi compagnucci? Per la Rai si vive di "contiguità amicale"

Dunque, per la neo direttrice di Raiuno Teresa De Santis la «contiguità» è un valore, anzi un «tesoro», anzi un buon modo per realizzare grandi eventi. Finora questa parola evocava qualcosa di oscuro, di poco chiaro, una mancanza di trasparenza. Invece, da ieri mattina, è diventata un modello di cui vantarsi. Con queste argomentazioni, tra lo stupore generale della sala stampa nella prima conferenza del Festival, la responsabile del primo canale ha voluto infatti chiarire la questione del conflitto di interessi di Baglioni. In poche parole: gran parte dei cantanti in gara e degli ospiti fanno riferimento alla stessa scuderia di promoter cui appartiene anche il presentatore, e cioè la F&P di Ferdinando Salzano e alla medesima etichetta discografica, la Sony. Una situazione identica all'anno scorso, che fotografa il monopolio dell'imprenditoria musicale italiana e su cui in questa edizione sono tornate le polemiche soprattutto per la battaglia che sta portando avanti Striscia la notizia. Bene, la De Santis invece di escludere che esista qualsiasi tipo di conflitto di interessi, ne ha fatto un elogio. «La nostra produzione musicale - ha detto fuori dai denti - vive anche di contiguità, anzi spesso ne deve fare tesoro: attraverso rapporti amicali si possono ottenere artisti che altrimenti non si sarebbero avuti. Il Live Aid non si sarebbe potuto fare, per esempio, senza le amicizie di Bob Geldof». E, poi, ovviamente specifica: «Questo non vuol dire che non ci debba essere una coscienza tale da far sì che venga favorita la qualità. E Baglioni ha una coscienza molto forte e non ha certo bisogno di sovvenzioni economiche né di giochi di potere». In sostanza la direttrice ammette che si lascia all'artista il compito di essere moralmente trasparente, di non favorire gli amici o gli amici degli amici, ma di scegliere in base al valore artistico. Il che, nel caso di Baglioni, è probabile, ma ammettere che un'azienda come la Rai si affidi completamente alla buona volontà è francamente discutibile. E, anche quando si fa notare che esiste una clausola di trasparenza, la direttrice scarica sulle altre direzioni competenti (affari legali e risorse artistiche) il compito di verifica, dicendosi comunque certa che l'azienda vigila e controlla...

Comunque stasera il Festival comincia. Si avrà un primo assaggio dei 24 brani in gara. Per la parte spettacolo, oltre al debutto del trio di conduzione Baglioni-Bisio-Raffaella, farà una comparsata anche Pierfrancesco Favino, mattatore dello scorso anno e Claudio Santamaria che sarà protagonista di una gag in ricordo del Quartetto Cetra insieme ai tre conduttori principali. Ospiti musicali Andrea Bocelli, con il figlio Matteo, e Giorgia. Nessun intervento politico. Almeno stasera. Perché, dopo le affermazioni esternate da Baglioni che hanno sollevato una bufera politica, la consegna è quella di tenersi lontano da qualsiasi polemica. Anzi, la conferenza stampa è quasi militarizzata per evitare domande fuori dai temi prettamente festivalieri. Pure Baglioni si trattiene. «Non fatemi domande come quella sui migranti. Tanto mi sono imposto di non rispondere. In effetti, ho capito che devo tenere da parte la mia persona e i miei pensieri perché la cosa più importante è il Festival, che non deve essere oscurato da altri temi. Io devo fare solo il sacerdote». E, visto che Salvini gli aveva twittato: «Canta che ti passa», il presentatore «ubbidisce»: le serate verranno infatti aperte da un suo brano con coreografia annessa come aveva proposto nell'ultimo tour. Tutto questo però «a meno che non accadano cose a mia insaputa». Pure Claudio Bisio si allinea: «Non parlerò di migranti, di Venezuela, di Tav... neppure della Juve - scherza - però farò me stesso e chi mi conosce sa di quali temi tratto».

Comunque il mandato è sopire le polemiche, mostrare armonia e amicizia tra il direttore artistico e i vertici Rai, dopo che via stampa sia era consumata una frattura poi ricomposta.

Chissà se questa costruzione artificiosa reggerà alla prova del Festival.

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