Cultura e Spettacoli

Ustica, il docufilm che «riapre» la pista francese

Cinzia RomaniUna lodevole operazione di giornalismo d'inchiesta. E un tentativo coraggioso di recuperare la verità storica sulla strage di Ustica, trentacinque anni dopo. Si riassume così la messa in onda, stasera con Matrix - alle 23,30 e con replica domenica su TgCom 24, alle 21,30 -, del documentario francese di Emanuel Ostian, prodotto da Canal Plus e subito acquistato da Mediaset, che ne ha curato la versione italiana. Intitolato Ustica. Il missile francese, questo docufilm dai serrati ritmi in stile thriller si concentra sulle responsabilità del governo d'Oltralpe, già messo sotto accusa dall'allora presidente del Consiglio Francesco Cossiga, che nel 2007 rivelò come i francesi volessero abbattere Gheddafi, loro nemico numero uno, e invece il 27 giugno 1980 fecero erroneamente esplodere il DC9 partito da Bologna e diretto a Palermo. Le 81 vittime e le 20 morti sospette dei testimoni oculari di quella terribile sera i radaristi Alberto Dettori e Franco Parisi, per esempio, vennero trovati impiccati - andrebbero dunque ascritti all'Eliseo. Dove, ai tempi, dettava legge Valéry Giscard d'Estaing, che non ha mai voluto incontrare il giornalista dell'emittente: le autorità francesi risultano omertose e soltanto nel 2040 verranno resi pubblici i documenti custoditi negli archivi militari dello Château de Vincennes.L'anteprima per la stampa di Ustica. Il missile francese ieri si è svolta negli studi di Matrix al Palatino, alla presenza dei familiari delle vittime, ancor oggi commossi e in cerca di risposte («Siamo come pugili che continuano a incassare pugni, ma non si arrendono», sintetizza Francesco Pinocchio, fratello di due vittime) e di giovani liceali e universitari, ai quali in particolare si rivolge tale operazione. «È importante che la tragedia di Ustica e le possibili responsabilità della Francia siano portate all'attenzione dell'opinione pubblica, da parte di un canale televisivo nazionale», dice Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione dei parenti delle vittime. Costruito come una spy-story, il docufilm fa sfilare i protagonisti, vivi e morti, di quei drammatici eventi.

Da Marco Affatigato, ex-militante di ordine Nuovo, tirato in ballo dal Sismi che lo accusò d'aver piazzato la bomba nella toilette dell'aereo, al valoroso giudice Rosario Priore, che nel 1990 riaprì il caso, segnando una svolta con le sue scoperte, fatti e testimonianze vibrano ancora.

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