Sanremo 2019

Virginia: "Che ansia, ma sento già la nostalgia"

La comica ha faticato all'inizio, ma poi ha apprezzato il ruolo di conduttrice: «Ho giocato»

Virginia: "Che ansia, ma sento già la nostalgia"

Sì, vabbè, è vero che lei raggiunge il massimo nelle parodie, è vero che la prima sera era un po' legnosa, è vero che non è sciolta come Michelle Hunziker, però Virginia Raffaele ha superato la prova della conduzione. Il suo numero sulle note di Habanera immersa in un immenso vestito rubino (con 55 orchestrali ad accompagnarla) e lo sketch con Ornella Vanoni che fingeva di sgridarla per la sua imitazione sono da manuale. Certo, nelle presentazioni dei cantanti in gara magari si è troppo immersa nella liturgia del Festival, ha tirato il freno, ma, dai, avercene di conduttrici così.

«In effetti non è stato semplice trovare un'armonia tra il mio stile e il ruolo per cui sono stata chiamata qui - riflette Virginia tracciando un primo bilancio del suo passaggio sanremese - Condurre non è il mio mestiere. Ho cercato di mantenere la mia personalità rispettando il più possibile il ritmo della gara e mettendomi al suo servizio». Volendo, ma questo non era l'obiettivo, non avrebbe neppure avuto il tempo di tramutarsi in qualcuno dei volti famosi che imita in modo superlativo, da Carla Fracci a Belen o in qualche personaggio nuovo. «Ci vogliono ore di trucco per preparare quelle maschere - spiega - Lo puoi fare solo se devi fare un solo sketch, non sei hai il ruolo di conduzione. Comunque sono contenta perché sono riuscita a toccare diversi generi, a sperimentare più cose oltre alla comicità: la lirica, la voce interrotta, lo slapstick (le gag con il corpo)». In effetti, come dice Baglioni, tutti e tre i presentatori hanno dovuto affrontare la dicotomia di passare dagli annunci formali a, dopo pochi secondi, numeri musicali o comici.

Comunque, nonostante le difficoltà, Virginia dice di essersi divertita. A tal punto che già ieri mattina cominciava a «sentire la mancanza del Festival» in via di chiusura. «Dopo le ansie, le tensioni, le paure - scherza - ora provo una sensazione di vuoto cosmico». Vabbè, dopo una settimana così vorticosa, uno non vorrebbe mai più rivedere le viuzze e il lungomare della città ligure, però è vero che «Sanremo è magico» e che per una settimana ti pare che il Festival sia la cosa più importante del mondo.

Momenti più divertenti? «Dietro le quinte c'era un caos tremendo, soprattutto nella serata di venerdì dei duetti, con tutti quegli artisti convocati. Facevamo il karaoke, lanciavamo gli spartiti, cantavamo a squarciagola, ballavamo». Momenti più belli sul palco? «Certamente l'incontro con la Vanoni, lei è rock, è punk, potremmo fare un programma solo con lei che se ne va in giro per il palco. E poi il tic tic tac con Baglioni, quello non lo dimenticherò mai». Momenti più brutti? «Per fortuna non è successo nulla di grave, tranne la prima gaffe del Festival quando ho salutato i Casamonica (per fare una battuta sulla giacca barocchissima di Bisio). Anche se, in effetti, momenti di tensione all'inizio ce ne sono stati, nella prima puntata ero un po' più rigida. Poi mi sono sciolta, sono stata bene, ho giocato, e ora come dicevo, non me ne voglio più andare...».

Tanto su un palco lei ci resta, quello dei teatri dove adesso tornerà per rigenerarsi e indossare di nuovo le sue maschere.

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